Dopo il primo annuncio dato il 30 marzo da Maurizio Marinella a Londra (e seguito da una imbarazzante cena con gente-che-conta incentrata solo sui rifiuti disseminati a Napoli), con l’apertura di questa nuova boutique, salgono a quattro i negozi fuori da Napoli: Milano, Tokyo e Lugano, escludendo però i corner parigini presso l’Hotel George V e al Bon Marché Rive Gauche, oltre a quello nel department store Bergdorf Goodman a New York.
Piccolo appunto: Marinella, durante un’intervista rilasciata qualche tempo fa in merito all’imbarazzante cena londinese con tema monnezza, dichiarò: «Mio nonno, quando avevo otto anni, mi disse che era importante che io restassi a Napoli perché questa città, con Parigi e Vienna, sarebbe stata una delle tre grandi capitali europee. Oggi è difficile crederci. E anche io che sono un napoletano “tosto”, caro nonno, comincio a non farcela proprio più».
E speriamo che questa nuova apertura londinese sia un piccolo sprono affinchè Napoli non sia più soltanto sinonimo gemellare della tremenda monnezza, ma che lo sia sempre più di ricercatezza e di stile, di città di cultura e dignità.
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