Un settimana da leoni. Potrebbe essere riassunta così la settimana che ha visto in strada i cittadini di Quarto protestare in maniera decisa il loro dissenso nei confronti di un’emergenza rifiuti oramai insostenibile. Da settimane, infatti, tonnellate di rifiuti giacciono in strada, splendidamente stesi al sole, dove marciscono ed “inebriano” l’aria con la loro puzza insostenibile. Oggi Quarto, ridente cittadina dei Campi Flegrei, è questo: montagne di immondizia che sono cresciute agli angoli delle strade, dalla periferia al centro. Le cose, poi, si aggravano di sera, quando l’umidità che cala sul paese porta con sé anche la puzza di spazzatura e non di rado si sentono in lontananza le sirene dei Vigili del Fuoco, che da Pianura corrono per spegnere sul nascere i roghi, che qua e là di tanto in tanto vengono appiccati dall’imbecille di turno, che così facendo crede di risolvere il problema. Una situazione che non può definirsi nemmeno più pesante, ma del tutto insostenibile. A nulla è servito l’intervento dell’esercito, che agli occhi di molti è sembrato più da campagna elettorale, in vista delle comunali che son passate, che come risoluzione di un problema, che al momento non sembra avere una via d’uscita, poiché le discariche in cui si continua a sversare stanno oramai per andare al collasso.
Il via alle proteste lo hanno dato i cittadini residenti in via Campana, che autonomamente sono scesi in strada ed hanno rovesciato i cassonetti della spazzatura, bloccando il traffico per qualche ora. Dopo qualche giorno, mercoledì pomeriggio, è toccato ad un gruppo di mamme del Corso Italia, che nel primo pomeriggio, a causa di alcuni problemi di dissenteria accusati dai loro figli, sono scese in strada ed hanno bloccato la strada con i cassonetti rovesciati. A loro, nel corso del pomeriggio, si sono aggiunti altri cittadini che hanno iniziato una protesta itinerante ed hanno praticamente bloccato quasi tutte le strade del paese, bloccandole con i cassonetti e la spazzatura che ancora oggi giace li in strada. Non si tratta di rivoltosi facinorosi, ma di cittadini esausti che sono stati portati all’esasperazione, perché tutte le mattine scendono per andare a lavorare, portano i loro figli a scuola, vanno a fare la spesa, costantemente accompagnati nelle loro attività quotidiane dalle cataste di spazzatura e dalla puzza che producono. Camminando per il paese è facile sentire i rumori della gente ma soprattutto dei ragazzini che, finita quasi la scuola, cominciano ad affollare le strade e le piazze. “Non possiamo nemmeno più giocare a pallone a causa della puzza che c’è”, mi ha detto ieri pomeriggio un ragazzino residente nel Rione Popolare 219, particolarmente martirizzato dalle montagne di spazzatura ormai marce che invadono l’unica strada di accesso ed uscita che c’è. In ultimo, ieri mattina, di nuovo a via Campana, un nuovo blocco della circolazione, altri cassonetti rovesciati, con i residenti della zona a presidiare fino a quando i camion non hanno portato via la spazzatura definitivamente.
Non solo protesta ma anche proposta, perché i cittadini chiedono a gran voce la partenza della differenziata raccolta porta a porta, che al momento è realizzata, con grandi mancanze, solamente in due strade, che tra l’altro sono confinanti con due grandi cumuli di immondizia in cui anche chi risiede nelle strade in cui è attiva la raccolta continua a sversare la spazzatura indifferenziata senza problemi. Una farsa, dunque, alla quale i cittadini vogliono mettere fine una volta e per tutte, come da tempo stanno facendo gli attivisti del Presidio Permanente di Quarto contro Discariche ed Inceneritori, che più di un mese fa presentarono all’allora Commissario Prefettizio, un piano alternativo dei rifiuti che, sposando il Protocollo di Paul Connett “Zero Waste”, tende a far diventare Quarto un comune virtuoso che tende ai “rifiuti zero”, senza più aver bisogno di discariche, termovalorizzatori ed inceneritori. Il piano, tutto basato su raccolta differenziata spinta porta a porta, riciclo e soprattutto riutilizzo dei materiali, è già stato adottato da molti comuni italiani, tutti comuni diventati virtuosi, che non solo non utilizzeranno più discariche, ma che addirittura già guadagnano soldi dal riciclo dei materiali. Non parliamo della luna, ma di una realtà che il prof. Connett – che recentemente è stato anche qui in Campania, nei comuni vesuviani che hanno deciso di sposare la sua filosofia – sta portando in giro per il mondo da anni.
Oggi pomeriggio a Quarto si terrà un corteo di protesta organizzato dal Presidio Permanente di Quarto e dal Movimento dei Disoccupati, che faranno loro per un giorno la raccolta differenziata porta a porta. Un gesto simbolico e pacifico, dopo le dure proteste di questi giorni, per far capire al nuovo sindaco, Massimo Giarrusso, che il porta a porta non è solo un modo per tenere le strade pulite, ma anche un’occasione di rilancio occupazionale per molti giovani che attualmente sono senza lavoro e rischiano di diventar prede della malavita e dell’abbrutimento sociale.
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