Lucia ha raccontato: “Dopo il primo appuntamento allo studio e, tramite un avvocato che avevo incaricato di seguire l’istanza, il medico ha avanzato una richiesta di 500 euro per sbloccare la pratica. Senza tenere assolutamente conto della sofferenza che c’è dietro questa vicenda personale. Denunciare non è stato facile. L’ho fatto per mia figlia e, con il sostegno dell’associazione Tutti a scuola, anche per dare un segnale a quelle famiglie che, da sole, non hanno la forza di andare fino in fondo. Insieme, possiamo dimostrare che non funziona in questo modo. Una città più umana, giusta, solidale è possibile”.
A finire in manette, ieri mattina, il medico legale e l’avvocato che fungeva da intermediario. La consegna della tangente era fissata proprio per ieri, alle dieci del mattino, presso i locali del Tribunale di Napoli. I carabinieri hanno effettuato una sorta di blitz, posizionandosi nei pressi del luogo dell’incontro e visionando la scena in modo da procedere all’arresto in flagranza per il medico e per il legale.
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