Non si placa la protesta che infuria a Castellammare di Stabia tra i lavoratori Fincantieri. Le tensioni diventano, con il trascorrere delle ore e dei giorni, vere e proprie rivolte che spingono il sindaco, Luigi Bobbio, a chiedere addirittura l’aiuto dell’esercito. Questa mattina oltre duecento operai del cantiere di Castellammare hanno bloccato l’incrocio tra viale Europa e via Cosenza, mentre altre decine di manifestanti bloccavano la stazione della circumvesuviana della vicina via Nocera. Il sindaco, Luigi Bobbio, ha inviato un vero e proprio Sos: “La situazione a Castellammare di Stabia sta diventando insostenibile, da questa mattina sono in atto azioni sovversive in città. La protesta degli operai deve assolutamente rientrare e restare nei limiti della legalità. Chiedo, in maniera accorata, al prefetto di concentrare ora, subito, a Castellammare di Stabia tutte le forze necessarie a recuperare il controllo della piazza e a ripristinare la legalità. Un solo attimo di ritardo potrebbe far arrivare le cose troppo oltre. Se necessario coinvolgere l’Esercito. Chiedo allo Stato, in tutte le sue articolazioni, di non lasciare sola la città di Castellammare in questo difficile momento“.
I manifestanti, d’altro canto, rendono noto che la sommossa “non si fermerà finché non avremo certezze sul prosieguo dell’attività del cantiere e sulla continuazione della realizzazione delle navi per garantire i lavoratori di Fincantieri e del suo indotto”. È il segretario della Uilm Campania, Giovanni Sgambati, a spiegare che “i lavoratori non si sentono rassicurati circa l’eventuale chiusura del cantiere”, nonostante l’incontro del prossimo 3 giugno. Il prefetto di Napoli Andrea De Martino, infatti, ha parlato, questa mattina, di un tavolo di lavoro convocato il 3 giugno a Roma. Intervenuto ad un incontro su scuola e legalità che si è tenuto questa mattina a Portici, De Martino ha riferito di aver concordato l’incontro del prossimo 3 giugno con il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani.
I lavoratori Fincantieri sono in rivolta per una serie di tagli drammatici che colpiscono, in primis, proprio lo stabilimento di Castellammare di Stabia. Insieme alla darsena di Sestri Ponente, la sede di Castellammare potrebbe essere prossima alla chiusura, senza contare i 2551 dipendenti (su un totale di 8500) che perderanno il lavoro.