Truffa aggravata ai danni di Ikea. Questa la motivazione dei 17 avvisi di garanzia che sono scattati per altrettanti dipendenti del colosso svedese, accusati di aver favorito parenti, amici e conoscenti con sconti sulla merce senza autorizzazione. La modalità era semplice e facile da applicare, bastava solo un cambio di codice del prodotto e questo finiva nel reparto “angolo delle occasioni”, dove è noto si trovano di solito mobili e varie di Ikea con difetti più o meno evidenti, “riciclati” dalle esposizioni o in condizioni che non ne permettano la vendita.
Fatto sta che, con un codice fasullo, mobili nuovissimi venivano bollati come “rovinato” oppure come “expo” e quindi venivano direttamente venduti da addetti compiacenti ad amici consapevoli, risparmiando anche fino al 70% del prezzo originario. Armadi, letti, tessuti, divani e quant’ altro, tutto da far risultare in cattive condizioni e quindi da vendere a prezzo scontato, per un giro d’affari che di certo non ha giovato alle casse di Ikea e che si aggira su cifre anche piuttosto rilevanti.
Fondamentali per l’inchiesta sono stati i filmati registrati dalle telecamere del negozio, che hanno rilevato movimenti e situazioni sospette, con file interminabili all’angolo occasioni, soprattutto in alcuni giorni specifici e che hanno insospettito non poco gli addetti alla sicurezza del negozio napoletano, che hanno segnalato a chi di dovere gli accadimenti. L’inchiesta, condotta dal pm Antonio D’Alessio, ha portato alla denuncia per 17 persone fra cui un direttore delle vendite, alcuni impiegati della recovery e diversi addetti alle vendite.
Le indagini però non si sono fermate soltanto a queste persone, ma proseguono nel tentativo di individuare altri potenziali interessati nella maxi – truffa a danno di Ikea. Da filmati ed eventuali testimonianze si intende così risalire all’origine della truffa stessa ed evidenziare se esistano o meno altre concatenazioni esterne ai dipendenti.