Un incendio di cuori quello di ieri sera a Piazza Dante per il concerto di Roberto Vecchioni, il prof della canzone italiana che da sempre fa sognare e riflettere con i suoi testi. Il cantautore ha annullato tutti i suoi impegni per volare a Napoli ed essere sostegno e “faccia” a Luigi De Magistris, candidato sindaco per la città di Napoli, in ballottaggio per la carica alle elezioni di domenica prossima insieme con l’avversario Gianni Lettieri. Diversi gli artisti partenopei che hanno partecipato all’evento musical – politico di Piazza Dante, dall’attrice comica Rosaria De Cicco a Enzo Avitabile, ma quando è il momento di Vecchioni la platea s’infiamma e protende verso la piena partecipazione, un senso corale di adesione all’impegno politico e sociale che attraverso la musica travalica lo stereotipo di intrattenimento, volando verso una complicità d’intenti.
“Sogna ragazzo, sogna”, “Luci a San Siro” e la tremenda realtà attuale espressa del testo di “Chiamami ancora amore”, vincitrice all’ultimo Festival di Sanremo: sono solo alcune delle canzoni che Vecchioni ha intonato per Napoli, ma non è tutto. La sua è stata una partecipazione non solo musicale, ma contornata da letture e discorsi prestati da grandi poeti ed uomini del passato. E così declama i versi di “Ode alla pace” di Pablo Neruda, forte pensiero verso una terra martoriata come la nostra: “Pensiamo a tutta la terra, battendo dolcemente le nocche sulla tavola. Io non voglio che il sangue torni ad inzuppare il pane, i legumi, la musica. […] Sono venuto solo per cantare e per farti cantare con me.” Poi si fa prestare le parole leggendo il “Discorso agli Ateniesi sulla Democrazia” pronunciato da Pericle nel 461 AC: un evento lontano, ma che resta sempre attuale, oggi come oltre 2 millenni fa, e, quando alle parole “un cittadino ateniese non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private”, Vecchioni commenta con malinconica rabbia “ma questo Berlusconi non lo sa e probabilmente non è l’unico”.
La serata continua fra le lettere di Che Guevara e le canzoni penetranti del cantautore milanese (dai genitori partenopei), ripetendo l’esperimento musicale di “O’ surdat nnamurat” e intonando “Bella Ciao”, il famoso canto della resistenza partigiana conosciuto anche dalle pietre della piazza. Quando sul palco sale anche De Magistris, Vecchioni rilancia il suo appoggio al candidato perché “Luigi incarna Napoli come deve essere e come sarà”.
Sogna ragazzo, sogna.… ma speriamo che sia presto realtà.
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