La Mostra d’Oltremare si prepara a ricevere 40 milioni di euro dei fondi stanziati dall’Unione Europea per ospitare il Forum Universale delle culture nel 2013. Ieri il vicepresidente vicario del Parlamento Europeo, Gianni Pittella, si è recato alla Mostra che ha definito come “la sede per collocare il Mezzogiorno nel Mediterraneo”. Entro la fine del 2011 saranno pronte ben 4 opere: l’albergo a 4 stelle, il centro congressi, il ristorante vicino alla piscina ed il teatro dei piccoli. Ma non finisce qui: la ristrutturazione includerà anche i padiglioni e la Torre delle Nazioni. La Mostra, che ospiterà anche il convegno dell’euro-spazio e il World Urban Forum, sta divenendo poco a poco un vero e proprio punto di riferimento per lo sviluppo della regione Campania.
Il Forum Universale delle Culture è un evento che ha luogo ogni tre anni, voluto dall’UNESCO, in collaborazione con la città di Barcellona. La prima edizione del Forum si svolse nel 2004 proprio nella città spagnola. Le tematiche in primo piano furono la diversità culturale, le condizioni per la pace e lo sviluppo sostenibile. Da allora il Forum Universale si è imposto come una delle occasioni più importanti per discutere e confrontarsi sui temi delle ineguaglianze sociali, dei flussi migratori, e del “valore della coesistenza”. La globalizzazione ci spinge all’incontro con l’altro da noi, con il diverso che non deve far paura, anzi: ciò che non ci appartiene ci aiuta a scoprire scenari nuovi, ci arricchisce e delinea opportunità di crescita e sviluppo prima sconosciute.
Il Forum del 2013 durerà 101 giorni e sarà un’occasione unica per Napoli: la città sarà al centro dell’attenzione internazionale, il turismo aumenterà incredibilmente e l’economia subirà una forte crescita. I fondi UE, inoltre, se gestiti al meglio, rappresenteranno una possibilità preziosa per il rilancio della città: quando Barcellona ospitò l’evento, fu riqualificata un’area di 500mila metri quadri.
Alle tematiche già previste (condizioni per la pace, sviluppo sostenibile, conoscenza e diversità culturale), si è pensato di coniugare un quinto argomento dal titolo “Memoria del futuro: conoscere le proprie radici per progettare il futuro comune”, da cui si evince chiaramente la volontà di Napoli di proiettarsi nel futuro proprio a partire dalla consapevolezza del proprio passato, ricco di storia e cultura.