Vento di arte nuova a Napoli. Dopo le “curiosità” artistiche delle nuove “Stazioni dell’Arte” metropolitane, ecco arrivare un altro esempio di arte contemporanea: il Ponte di Capodichino. La vecchia sopraelevata di Piazza Giuseppe di Vittorio si è trasformata in un enorme sussiego di street art, caratterizzato da cinquanta pannelli multicolore realizzati dagli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli e dagli allievi della scuola “Libero del Nudo”.
Il Ponte di Capodichino diviene così un’opera d’arte vera e propria, abbracciando una concezione stilistica a metà fra funzionalità fondamentale ed estetica urbanistica. A breve il ponte, che ha vissuto una realizzazione travagliata a causa dell’abusivismo legato ad una costruzione di intralcio al progetto, sarà collegato con lo svincolo Napoli-Est, il quartiere 167 di Scampia – Secondigliano e la Circomvallazione con viale Comandante Umberto Maddalena.
I pannelli anti – rumore inseriti all’interno dell’opera ingegneristica, come corollario estetico del ponte stesso e della piazza, sono stati scelti fra 150 diversi progetti che resteranno in mostra in una esposizione permanente, che verrà allestita nei prossimi giorni in una sala apposita della Municipalità di San Pietro a Patierno. I pannelli sono tutti diversi fra loro e raffigurano scene e immagini su pvc espanso, dallo spessore di 10mm e dal formato 250x250cm e sono stati realizzati con un processo di stampa diretta in quadricromia.
Il progetto è stato ideato dagli architetti Giovannio Iuorio, Fernando Malasomma, Vincenzo Maiello e Filomena Carangelo e rappresenta solo uno degli elementi di rinnovo dell’area, in quanto il completamento della piazza arriverà con l’apertura dell’ultima stazione della nuova metropolitana, che collegherà proprio Piazza Capodichino all’Aeroporto.
Il restyling del Ponte di Capodichino si pone come l’inizio di una valorizzazione del quartiere omonimo, teatro di degrado odierno, ma che raccoglie il passaggio di un passato storico estremamente importante e che, ancora adesso, vive e sopravvive a memoria indelebile di una Napoli Capitale d’Europa.