Per una volta la parola illegale non è associata a qualcosa di negativo, ma anzi rispecchia una sorta di “movimento artistico danzante” che vive e usufruisce degli spazi della propria città per ballare il tango. E si, è proprio il tango, il pensiero triste per eccellenza che si fa musica e danza, passione viscerale di gelosia e tormento, che da oggi invade silenzioso e prepotente i luoghi più belli di Napoli.
Lo chiamano “Tango Illegal” o “Tango Blitz”, ma la sostanza non cambia e pare sia la nuova moda che trasforma le città italiane in milonghe a cielo aperto, e Napoli, da luogo creativo e ricettivo qual è, non poteva non accodarsi a questo nuovo modo di “fare” arte. Gli appuntamenti sono gestiti un po’ come avviene per i flash mob, attraverso un tam tam via internet o tramite sms, con una partecipazione di persone varie ed eterogenee, dal professionista al neofita, fino ad arrivare a quello che di danza tangera non ne sa davvero nulla. Ma qui l’importante è sentire la musica, essere padroni e dominati allo stesso tempo, perché solo così si entra nell’atmosfera originale del tango, quella classica che si può trovare ad ogni angolo di strada di Buenos Aires.
L’idea di fondo è, oltre che coltivare una passione per il tango, quella di creare un momento di divertimento in musica, una spinta anche per conoscere altri appassionati e per vivere in modo diverso la città, accostandola fisicamente e realmente ad una disciplina così particolare, che solo un’anima puramente partenopea può sentire e vivere fino in fondo, grazie al parallelismo culturale latino che accomuna due popoli geograficamente così lontani.
Nei giorni scorsi una incursione di “Tango Illegal” si è tenuta proprio nel centro della città, sotto i portici delimitanti la Galleria Umberto, dinanzi all’ingresso del Teatro San Carlo: quale sarà al prossima tappa?
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