Mentre gli italiani si recano alle urne, affiorano nuovi particolari da una campagna elettorale a dir poco scabrosa. Napoli è stata teatro, in quest’ultimo mese, di una lunga serie di illegalità che ha portato anche ad una vera e propria compravendita dei voti: l’offerta per un voto last minute è di 25 euro o, in caso di gusti particolari, addirittura di un biglietto per la partita di stasera, Napoli – Inter. Non si tratta di una storiella da cabaret, bensì della dura e spudorata realtà: dai quartieri popolari al Rione Traiano, fino a Secondigliano, Scampia e Fuorigrotta, è stato possibile assistere, nell’ultimo mese, ad un vero e proprio porta a porta a opera di sedicenti venditori di voti che, fac simile e mazzette alla mano, offrivano soldi in cambio del voto utile. Se un mese fa la posta in gioco era relativamente alta, i venditori di voti hanno sperimentato l’arte di arrangiarsi in questi ultimi giorni, poiché hanno pensato bene di fare leva sui ceti meno elevati arrivando a regalare biglietti per la partita del Napoli. Salvo ulteriori colpi di scena, la compravendita dei voti dovrebbe rappresentare l’ultimo scabroso tassello di una campagna elettorale senza esclusioni di colpi, tra aggressioni in città e liste piene di candidati dalla fedina penale tutt’altro che pulita.
In questi giorni sono state rese note diverse modalità di compravendita del voto, alcune anche vagamente folkloristiche. In cambio di voti, in alcuni quartieri di Napoli venivano distribuiti pacchi alimentari abbinati a biglietti da 50 euro. Gli uomini della Digos della Questura di Napoli, diretta da Luigi Merolla, sono al lavoro per risalire ai mandanti della compravendita del voto. Da esperti del mestiere, i venditori agivano in casa, nei bassi popolari, al riparo da occhi indiscreti: vi sono diverse segnalazioni, ma risalire ai colpevoli di tale operazione potrebbe rivelarsi molto complicato.
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