Numerosi i roghi di spazzatura a Napoli. L’assessore all’Igiene Urbana, Paolo Giacomelli, esprime il proprio punto di vista sui militari: “Non risolvono il problema”. Tra lunedì scorso e ieri, vari gli incendi appiccati e il posizionamento dei cassonetti al centro della strada per sollecitarne la rimozione. Il quartiere Fuorigrotta è forse il più colpito dal fenomeno: nella furia da incendio, sono state coinvolte anche due auto. Roghi anche a Secondigliano e Ponticelli, mentre in via Salvator Rosa i residenti hanno spinto i cassonetti lungo la carreggiata. L’assessore all’Igiene Urbana, Paolo Giacomelli, ha espresso la sua opinione sui militari inviati dal premier Silvio Berlusconi per fronteggiare l’emergenza rifiuti: “La loro presenza è il segnale di un’attenzione da parte delle istituzioni, ma non risolve certo il problema. Avrà un impatto ridotto. Il punto vero, infatti, non è la raccolta dei rifiuti, ma dove portarli. Il sistema impiantistico non è adeguato. Aveva senso prima, nella precedente emergenza, la presenza dei militari. A pochi giorni dal voto, però, sembra un’operazione meno vicina alla città”. Le parole dell’assessore sono rivolte a quanti si dicano raggirati da una campagna elettorale a opera di Berlusconi per favorire il candidato a sindaco di Napoli per il Pdl, Gianni Lettieri. Inoltre Giacomelli ha ricordato l’anello mancante che causa, nella maggior parte dei casi, la presenza così massiccia di rifiuti in strada: il funzionamento altalenante delle discariche.
“Il nostro punto debole, del Comune, è che avremmo potuto fare più e meglio la raccolta differenziata. In Campania, però, lo smaltimento spetta alla Provincia e alla Regione compete il coordinamento dei flussi”, spiega infine l’assessore all’Igiene Urbana. Il direttore del dipartimento di Igiene dell’Università Federico II, Maria Triassi, conferma: “La soluzione al problema dei rifiuti in strada è la raccolta differenziata e non l’apertura di una nuova discarica. La vera soluzione è la ristrutturazione del sistema della raccolta, puntando su una differenziazione almeno al 50%”.
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