Una giovane donna ucraina il 2 maggio scorso è stata derubata, trattenuta contro la sua volontà e violentata da due uomini romeni. Questo gravissimo episodio è stato denunciato dalla donna stessa che si è recata presso il commissariato di Pozzuoli dove gli agenti hanno raccolto la sua deposizione. Tornata in Italia da appena 4 giorni, la ragazza era stata invitata a cena da un’amica. Ad attenderla, però, in casa c’erano anche Hristache Caluian, 38 anni, e Marian George Tase, 21 anni. Dopo aver concluso il pasto, la giovane ha palesato ai tre l’intenzione di andarsene. Da quel momento in poi è stato il caos: “l’amica” ha iniziato a picchiarla per impedirle di raggiungere la porta; ben presto si sono resi complici dell’aggressione anche i due ragazzi che, dopo averla presa a botte l’hanno violentata a turno per ore. Come se non bastasse i due uomini persino approfittato per derubare la donna: le hanno sottratto una macchina fotografica, un lettore mp3 e i documenti necessari per rinnovare il permesso di soggiorno. Quando i due aguzzini hanno lasciato l’appartamento di Licola, il mattino successivo, la vittima è riuscita a fuggire, a chiamare il 113 e a raggiungere il commissariato più vicino. Quando è arrivata al comando aveva il volto completamente coperto di lividi e di sangue ed è stata immediatamente trasportata in ospedale, dove è stata ricoverata.
Intanto gli agenti hanno raggiunto i due aggressori, li hanno identificati e posti in stato di fermo con l’accusa di violenza sessuale, sequestro di persona e rapina aggravata. La presunta amica della donna è stata invece denunciata in stato di libertà per lesioni personali aggravate. Mentre il più giovane dei due uomini è stato fermato ma non ancora arrestato, Caluian è stato arrestato perché a suo carico pendeva già un mandato di arresto europeo in base al quale il romeno dovrà scontare 4 anni e mezzo per furto aggravato. Il 38enne sarà così estradato al più presto in Romania. Veramente inquietante rimane la figura della donna che ha teso una simile trappola alla ragazza: sicuramente non era l’amica che credeva.