La Miraglia però non ci sta e replica il fatto di aver assunto i soggetti in questione “nel pieno della legalità” e, per dare ulteriore prova della sua tesi, ha pubblicato sul sito ufficiale del Napoli Teatro Festival i report sulla vecchia gestione della fondazione, sottolineando le differenze di budget e di personale assunto nelle rispettive situazioni.
Nella gestione 2011, così come si legge dai dati, “al fine di salvare l’evento e le giovani professionalità”, sono state adottate nuove misure per la “drastica riduzione della spesa sia per quanto concerne il personale che per quanto concerne il budget della programmazione artistica”, in più vi è stata una “separazione tra gestione amministrativa e direzione artistica” nonchè una “eliminazione di qualsiasi ipotesi di benefit”.
Inoltre si specifica che la vecchia gestione nel solo anno 2010 ha usufruito di un budget di 11.750.000 euro, di cui 200.000 euro più benefit al vecchio direttore artistico Renato Quaglia e 90.000 euro più benefit alla precedente presidente, Rachele Furfaro. Non viene però menzionato il fatto che la Furfaro abbia poi deciso di non essere ricompensata, ma di lavorare a titolo gratuito. La nuova gestione, invece, ha ridotto l’organico a 26 unità (contro le 57 di prima) escluso gli stagionali, e usufruisce di soli 4.500.000 euro, di cui 65.000 euro più percentuale sul box office finiscono nelle tasche del neo direttore Luca De Fusco.
Ai posteri l’ardua sentenza.
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