Poco dopo le 22 di domenica sera alcuni poliziotti, impegnati nel consueto giro di perlustrazione nella zona di piazza Garibaldi, hanno notato in lontananza un uomo che impediva ad un automobile di uscire dal parcheggio dove si trovava per immettersi nella carreggiata. Alla guida una giovane donna che aveva appena lasciato il luogo di lavoro e si accingeva a tornare a casa. Salita sull’auto, però, le si era avvicinato il parcheggiatore abusivo che, inveendole contro, l’aveva minacciata di bucare le gomme della sua vettura se non l’avesse ricompensato per il “servizio” resole. Spaventata la donna aveva tentato di accendere il motore, ma l’uomo le si era parato davanti impedendole di ripartire. Per fortuna in aiuto della spaventatissima conducente sono giunti i poliziotti che hanno fermato il parcheggiatore 38enne, Mario Nucci, dopo un breve inseguimento. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentata estorsione e sarà giudicato con rito direttissimo.
I parcheggiatori abusivi rappresentano il rapporto quotidiano che i napoletani hanno con la camorra. Spesso impongono delle vere e proprie tariffe, altre volte “accettano” anche offerte libere. Alcune volte chiedono soldi anche a chi parcheggia entro le strisce blu, ponendo il malcapitato conducente di fronte ad un bivio: pagare tariffa doppia, al guardamacchine e al comune, oppure pagare solo uno dei due e rischiare, a seconda di chi sia il creditore accontentato, un danno all’auto o una multa. Una situazione davvero incresciosa, dunque, che ultimamente ha attratto su di sé anche l’attenzione delle Iene, il programma tv. Dal servizio mandato in onda risultano chiari i legami tra parcheggiatori e malavita: ognuno di loro gestisce una zona precisa ed eventuali aspiranti sostituti dovranno fare i conti con minacce verbali e fisiche. Dalle parole dell’unico parcheggiatore che, avendo riconosciuto l’inviato, ha concesso un’intervista, emerge una realtà estremamente articolata: tramite intermediari la camorra nomina i parcheggiatori che, in cambio del favore, sono costretti a consegnare ai boss della zona circa il 40% dell’incasso giornaliero. Una vera e propria piramide dell’illegalità, dunque, con cui abbiamo a che fare quotidianamente.
Dalle dichiarazioni dell’uomo sembrerebbe, inoltre, che alcuni poliziotti, al corrente della loro presenza, non sarebbero intervenuti conducendoli in questura, in cambio di denaro. Accuse gravissime che, se trovassero conferma, getterebbero molte ombre sulle forze dell’ordine. Speriamo che sia fatta luce sulla vicenda e che non vi cali il silenzio.
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