Come train d’union del mondo che muta vi è proprio la Regina Margherita, donna che con le sue mille passioni, dall’arte alla musica passando per la letteratura, ha saputo attirare l’attenzione anche dei Napoletani, ponendosi come icona moderna dell’Italia postunitaria, che ha dettato legge anche in tema di moda, tanto da mutuare il suo nome al fenomeno del “margheritismo”, che disegna per l’appunto una spiccata tendenza corale a seguire lo stile della regina sabauda.
Molto interessante è soprattutto la sezione dedicata al mondo nuovo, raccontata attraverso opere d’arte e strumenti tecnologici, fotografie ed arredi, raffigurando l’immagine del nuovo che avanza.
Il progetto, posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, ideato e curato da Elena Fontanella in collaborazione con Annamaria Andreoli, prodotto da Fondazione DNArt e voluto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da Regione Campania, ha visto anche la sinergia operativa di differenti enti e musei locali che si sono prodigati per allestire con estrema precisione la sezione partenopea.
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