Ancora un’altra spruzzata di “repellente per turisti” è stata erogata ieri pomeriggio poco prima della 14.00 in vicolo Cinquesanti, nel cuore della Napoli storica: un uomo con il volto coperto dal casco si fa largo tra i turisti presenti nel basso dal quale si accede ai resti del teatro romano, puntando dritto ad un anziano turista inglese. Il malvivente tenta di sfilare rapidamente il rolex che l’uomo ha al polso, ma il cinturino non si spezza e l’uomo viene trascinato in strada dove finalmente l’orologio si stacca dal polso e il malvivente salta su una moto sulla quale lo aspettava il suo complice. Una violenza che non si limita più, ormai, soltanto alla strada, ma entra anche in quei luoghi in cui il turista poteva sentirsi più protetto, all’interno di un sito turistico. Nel momento clou della visita guidata, l’attimo in cui la guida turistica fa scivolare il letto del basso in una nicchia alle spalle di questo, scoprendo la botola nascosta che attraverso una decina di scalini introduce ai resti del teatro romano (ideazione degli abitanti originari del basso), istante in cui i turisti rimangono attoniti e stupiti, entrano in azione i malviventi che in sessanta secondi scarsi riescono a rovinare la magia di quel momento sferrando l’ennesimo violento colpo al cuore al turismo a Napoli.
La violenza dell’aggressione ha lasciato attoniti tutti gli altri turisti, che non sono riusciti ad intervenire. In soccorso del malcapitato turista sono accorse invece le donne dei bassi di vicolo Cinquesanti, che lo hanno aiutato ad alzarsi, gli hanno offerto una sedia, dopo che l’uomo era rimasto per alcuni minuti a terra, e lo hanno curato con dell’alcol, per medicare le ferite al braccio dove l’uomo portava l’orologio, e del ghiaccio per i lividi che ha riportato. Ecco dunque le due realtà di una città martoriata dai problemi e ricca di contraddizioni: da un lato il malvivente violento e dall’altro il cuore delle donne del posto che intervengono in soccorso al malcapitato turista, protestando, tra l’altro, contro questi continui raid di delinquenti che mettono in pericolo, con le loro fughe in moto, anche le vite degli abitanti del posto e dei loro figli.
Il turista sostiene di aver riconosciuto la moto, che aveva visto la mattina fuori dal suo albergo, dove i criminali devono aver notato il suo orologio, e ha continuato dicendo: “Sono stati capaci di seguire le mie mosse per due ore prima di rapinarmi. Ma che città è questa?” Al turista è stato consigliato di attendere le forze dell’ordine per denunciare il fatto, ma ha preferito scappare da quel luogo e tornare in albergo, dopo aver ringraziato i suoi soccorritori, per scappare da Napoli, una città della quale non gli rimarrà sicuramente un bel ricordo.