Ad ogni modo Lettieri non ha subito nessun tipo di ferita o simile e, non appena ristabilita la situazione, ha così commentato l’accaduto: << Mi hanno urlato “sei un fascista”, “devi morire”, ma questo episodio non mi fa pentire di essermi candidato per guidare la mia città, anzi mi fa dire che devo andare avanti con maggiore convinzione >>. Ad oggi la Digos sta indagando sui fatti per capire cosa realmente sia avvenuto in quel lasso di tempo.
La situazione politica che sfocia in aggressioni, a prescindere dal partito politico di aderenza, non è mai un esempio civile di comportamento democratico: ognuno ha il diritto di esporre le proprie idee e i propri ideali, ma da qui alla violenza, si cade nel baratro dell’inciviltà più pura che, oltretutto, non porta da nessuna parte e non giova a nessuno.
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