Sgominata all’alba di questa mattina una banda di ladri che rapinava negozi di abbigliamento e ottica a Napoli e a Salerno. Quindici gli arresti, per una serie di furti avvenuti nel corso dell’ultimo anno con la tecnica della spaccata: i balordi rompevano i vetri dei negozi con mazze o picconi. Una volta presa la refurtiva, i ladri usavano rivenderla a titolari di altri negozi, quasi sempre a conoscenza della loro provenienza. I militari, coordinati dalla compagnia di Torre Annunziata, hanno seguito l’indagine grazie a filmati di circuiti di sorveglianza e intercettazioni ambientali e telefoniche. La banda agiva con la tecnica della spaccata, rompendo le vetrine dei negozi e organizzando i furti in un bar di corso Garibaldi e sotto la Porta di San Gennaro, situata nei pressi di piazza Cavour. Nello stesso bar in cui avvenivano le riunioni notturne, venivano custoditi i cellulari dedicati alle conversazioni relative ai furti da organizzare, dispositivi intestati a cittadini stranieri e nascosti proprio per timore delle intercettazioni.
L’indagine, denominata Mercato, era partita a seguito di due furti avvenuti lo scorso anno a Pompei. In uno dei due episodi, un maresciallo dei carabinieri riuscì a leggere parte della targa di una delle auto usate dai ladri e a guardare in volto uno di loro.
Il gip ricostruisce così i colpi messi a segno dalla banda: “I furti vengono perpetrati abitualmente di volta in volta da un numero sei/nove indagati; la tecnica utilizzata si è affinata nel tempo, atteso che, se nei primi fatti-reati individuati le saracinesche degli esercizi commerciali venivano divelte con violenza senza l’utilizzo di attrezzature di sorta (ad eccezione di mazzola in ferro), in alcuni fatti-reati si è registrato l’utilizzo di trapani o di lame rotanti/cesoie atte al taglio del metallo”. Le riunioni venivano organizzate per organizzare le rapine ed anche per individuare eventuali vie di fuga.