Questa mattina tantissimi Napoletani sono scesi in Piazza Plebiscito per aderire alla manifestazione nazionale contro i tagli di Governo e Regione al welfare, in contemporanea con le proteste organizzate di Genova e Roma. Ed è stato così che il corteo si è mobilitato appendendo fili di bucato da un capo all’altro della piazza e stendendo mutande a più non posso, simbologia ovvia e scontata che va ad indicare lo stato attuale delle cose, degenerato a causa dei tagli enormi ai fondi destinati alle fasce più deboli della società e agli operatori del terzo settore. Circa un migliaio di persone hanno così sfilato per le strade di Napoli fino alla Prefettura portando con sé striscioni con su scritto “Il welfare non è un lusso!” e con in dono un cesto di vimini ricolmo di mutande destinato a Tremonti e Berlusconi, accusati di aver emanato leggi assolutamente non adeguate. Infatti il Governo nazionale ha tagliato i fondi per l’80% al welfare, mentre la Regione Campania ha stanziato appena 13milioni nell’ultimo bilancio e il Comune di Napoli risulta addirittura in ritardo sui pagamenti.
Dal corteo, guidato dal comitato motivante la manifestazione, si è poi staccato un piccolo gruppo che ha fatto incursione nel Palazzo Reale e ha potuto così srotolare, dal balcone che si affaccia su Piazza Plebiscito, un lenzuolo con su scritto a lettere cubitali il motto della manifestazione, “il welfare non è un lusso!”.
Giunti in Prefettura una delegazione è stata poi accolta negli uffici competenti per dare voce alle ragioni dei disagi inerenti lo scenario politico e sociale di questi ultimi tempi. “Chiediamo che il Governo torni a investire nel sociale. – ha spiegato Sergio D’Angelo, portavoce del Comitato – Abbiamo proposto anche un tavolo straordinario sull’ordine pubblico che coinvolga Governo, Regione e le Autonomia locali per affrontare la questione del welfare”.