Dipendenti e autisti dei treni Circumvesuviana si scusano con i viaggiatori. All’indomani della stangata sui biglietti di autobus e metropolitana, il settore trasporti napoletano vive un momento di stallo: per restare in tema Circumvesuviana, le corse sono dimezzate, per un servizio che, nonostante gli aumenti, risulta più carente di prima.
E’ consuetudine che il viaggiatore lamenti all’autista i disagi dei servizi, ed ecco che i dipendenti affiggono alle bacheche delle stazioni un appello – scusa per i recenti disagi. Il fulcro del messaggio è racchiuso in una denuncia poco velata all’attuale amministrazione regionale, rea di non curarsi della manutenzione dei treni (alcuni risalgono agli anni Settanta) e responsabile di rincari ai viaggiatori e, allo stesso tempo, decurtazione delle risorse.
Sui manifesti si legge: “I lavoratori della Circumvesuviana chiedono scusa per colpe non loro. Chiedono scusa per i treni che vengono soppressi. Chiedono scusa per quelli che vi costringono a viaggiare come sardine. Chiedono scusa per i ritardi che vi fanno arrivare tardi al lavoro o a scuola. Le colpe non sono nostre. Le colpe sono delle scelte politiche che tolgono risorse economiche al trasporto pubblico locale, con tagli che non permettono l’acquisto di materiale di ricambio per la manutenzione dei treni; infatti più della metà sono fermi in officina”. Si scende poi nei dettagli quando si legge: “La nuova amministrazione regionale ha decurtato di 90 milioni di euro i fondi del trasporto regionale. Tali tagli graveranno sulle aziende di trasporto su ferro per ben oltre il 15%, obbligando le aziende a tagliare i servizi. Questi tagli costringeranno la Circumvesuviana, al pari delle altre aziende di trasporto, ad eliminare molte corse giornaliere”.
I rappresentanti di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt delle Rsu Circum concludono il loro messaggio riportando l’indirizzo e-mail dell’assessore ai Trasporti, Sergio Vetrella: “Chiediamo a tutti di fare sentire la propria voce alla Regione Campania, attraverso l’indirizzo e-mail, per fare capire che il trasporto è una risorsa su cui investire e non uno spreco da tagliare”.