E’ stata diffusa oggi la notizia dell’ordine di fermo per Antonio Moccia, 47 anni, accusato di associazione a delinquere di stampo camorristico, nonché presunto mandante dell’omicidio dell’11 maggio 2009 di Mariano Bacio Terracino. All’epoca dei fatti il video shock dell’uccisione di Bacio Terracino, girato dalle telecamere del bar di rione Sanità, fece il giro del mondo per la crudezza delle immagini dell’efferato delitto. Però proprio la diffusione di quel video da parte della procura partenopea, permise già dopo qualche mese, esattamente nel dicembre del 2009, di riuscire ad arrestare l’esecutore materiale dell’omicidio, Costanzo Apice. Ma sono occorsi ben due anni di operazione congiunta di polizia e carabinieri e le testimonianze di due collaboratori di giustizia per risalire ad Antonio Moccia che, a quanto pare, risulta indagato come mandante anche di un altro omicidio, questa volta a Casoria, dove persero la vita due persone, Salvatore Del Prete e Rocco Perfetto.
L’ordine di fermo per Moccia, ritenuto una figura di spicco all’interno dell’omonimo clan operante ad Afragola, è stato emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e firmato dal procuratore aggiunto Alessandro Pennasilico e dai sostituti Sergio Amato, Marco Del Gaudio, Alfonso D’Avino, Enrica Parascandalo e Ida Teresi.
Fondamentali le testimonianze dei due collaboratori di giustizia Biagio Esposito, ex uomo di fiducia del boss Paolo Di Lauro, e Salvatore Lo Russo. Entrambi hanno testimoniato per la risoluzione del caso sostenendo che Moccia avesse dato l’ordine ad Apice di uccidere Bacio Terracino in quanto desideroso di vendicarsi della morte del padre, operata per mano anche di questi nel 1975.
E proprio dagli anni 70 in poi, i sette uomini appartenenti al gruppo che uccise Gennaro Moccia, vennero uccisi uno dopo l’altro nel corso degli anni: l’ultimo sopravvissuto risultava essere proprio Mariano Bacio Terracino, l’unico che ancora sopravviveva senza aver pagato il conto con Moccia, anche se, all’epoca dei fatti, Terracino fu assolto durante il processo di accusa per omicidio.
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