Napoli ricorda Vittorio Arrigoni, attivista ucciso questa notte a Gaza. Dopo il rapimento da parte del Gspc, Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento, di cui si è avuta notizia in Italia ieri sera, era stato organizzato un presidio in piazza del Plebiscito per chiedere la liberazione del giornalista freelance. Lavorava per Il Manifesto curando reportage quotidiani che raccoglievano la testimonianza di tutto ciò che accadeva a Gaza. Restiamo umani era il motto con cui usava chiosare ogni articolo scritto da quella terribile realtà: un appello, un auspicio. Ieri sera in piazza del Plebiscito uno striscione titolava Vittorio libero, mentre le sky lanterns volavano tra i palazzi. Questa mattina la notizia: Vittorio Arrigoni è stato trovato morto nella notte dalle milizie di Hamas.
Questa sera a palazzo Giusso, largo San Giovanni Maggiore, saranno proiettate interviste che raccontano il suo impegno. Gli organizzatori dell’evento scrivono: “Non se ne va solo un compagno e un amico, se ne va una voce libera, uno dei pochi che ancora aveva il coraggio di non salire sul carro dei vincitori, come hanno fatto tanti (anche nella cosiddetta sinistra), ma di raccontare la storia stando dalla parte degli oppressi”.
Il Coordinamento dei giornalisti precari della Campania lo ricorda con queste parole: “La morte orrenda di Vittorio Arrigoni riguarda tutti coloro che ogni giorno raccontano i fatti e la verità in contesti di guerra. Il suo impegno e il suo coraggio sul campo devono rimanere nella nostra memoria perché a Gaza e in tutti i territori palestinesi possa esserci ancora la libertà di fare informazione. Vittorio, blogger e freelance, dimostrava nei fatti che, oltre per la quotidiana sopravvivenza, alla base del lavoro ci può essere ancora un ideale e magari un’utopia. Nella sua vita aveva deciso anche di scrivere e di narrare il costante assedio di Gaza e della sua popolazione, soprattutto quando i riflettori dell’informazione internazionale si spegnevano. Unico italiano presente a Gaza durante l’operazione Piombo fuso, Vittorio è stato un punto di riferimento per chiunque cercasse notizie, contribuendo a rompere l’assedio di chi voleva gestire l’informazione. Chiediamo che le istituzioni del nostro Paese s’impegnino a fare luce su questo atto barbaro e sui suoi tanti lati oscuri da chiarire. Alla famiglia di Vittorio, ai suoi amici italiani e di Gaza, il nostro abbraccio sincero”.
La manifestazione contro la guerra in Libia che partirà domattina da piazzale Tecchio si aprirà con uno striscione dedicato a Vittorio Arrigoni.
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