I rapporti tra nomadi e cittadini del luogo non erano stati dei migliori, ma ieri non vi sono state scene di particolare subbuglio, anzi nessuno si è opposto all’inizio dei lavori. Lo sgombero della zona sarebbe dovuto avvenire il 30 marzo scorso, ma in quei giorni veniva organizzato il funerale di un bambino di una coppia che abitava nel campo. Sebbene il Comune di Giugliano abbia disposto il villaggio con i moduli abitativi, Opera Nomadi denuncia che in 300 sono ancora senza alcuna alternativa. In rappresentanza delle “ragioni di questa povera gente”, Padre Alex Zanotelli aveva anche tentato un colloquio con la prefettura.
I nomadi hanno traslocato a qualche chilometro di distanza accampati in alcune auto, lasciando le loro vecchie abitazioni senza chiedere il pasto offerto dal Comune di Giugliano.
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