Il Book-crossing in corsia? No, non è uno scherzo ma una bellissima iniziativa dell’Unità Operativa Psicologia Ospedaliera dell’Ospedale Cotugno di Napoli, in collaborazione con l’Associazione ONLUS “Compagni di Viaggio”. Questo progetto si inscrive entro un più ampio programma di umanizzazione delle strutture sanitarie: troppo spesso, infatti, i pazienti lamentano una certa insoddisfazione rispetto alle cure ricevute durante il periodo di ricovero. Questo malcontento non è legato tanto alla qualità delle procedure mediche cui sono stati sottoposti, quanto alla disattenzione degli operatori verso i loro bisogni emotivi e relazionali. I pazienti ricoverati, infatti, oltre al forte disagio connesso alla sofferenza fisica e a quella emotiva, dovuta alla paura di essere malati, si trovano costretti ad adeguarsi ai ritmi dell’ospedale e a compiere molte rinunce: alla vicinanza dei propri cari, alla propria casa, alla privacy e a parte della propria autonomia. Questo progetto nasce proprio dalla necessità di curare la persona e non solo i loro sintomi, introducendo una dimensione ludica riservata, sin ora, solo ai bambini ricoverati. Oltre ad una drastica riduzione dei tempi morti tra una visita e l’altra, i pazienti avranno l’occasione di condividere con un operatore qualcosa che prescinde dalla malattia, avvicinandosi ad una figura professionale, quella dello psicologo, vissuta spesso come ulteriormente ghettizzante. Sarà proprio uno psicologo, infatti, a proporre periodicamente ai pazienti l’elenco dei libri presenti nella struttura, a spiegare il meccanismo del gioco e a consegnare il libro scelto. In questo modo ogni paziente avrà modo di scoprire i vantaggi legati alla possibilità di ricevere un ascolto competente.
Il book-crossing è una pratica diffusa ormai in molti paesi: i libri vengono lasciati in un punto qualsiasi della città o in ambienti creati ad hoc (a Londra, ad esempio, i vagoni della metropolitana sono dotati di vere e proprie librerie). Chi li trova, dopo averli letti, deve a sua volta lasciarli liberi per consentire a qualcun altro di continuare la catena. Ogni volume entra nel circuito dopo essere stato iscritto al sito web e dotato di un codice. In questo modo sarà possibile anche seguire il percorso di ogni libro se chi lo trova avrà cura di aggiornare il database, inserendo il luogo del ritrovamento e quello dell’ abban-dono.
Il meccanismo dell’iniziativa del Cotugno è più o meno lo stesso, con qualche piccola differenza: i libri letti da ciascun paziente non dovranno essere restituiti, ma gli saranno donati. Il “dono” del libro testimonia l’interesse degli operatori per la persona più che per il malato e la voglia di trasformare un evento critico, quale l’ospedalizzazione, in un’occasione di crescita individuale. Proprio per questo è necessario l’aiuto di tutti: chiunque voglia donare libri all’ospedale potrà farlo spedendoli al dott. Alberto Vito c/o Unità operativa di Psicologia, Azienda Ospedaliera Cotugno – via G. Quagliairiello 54, 80131 – Napoli. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.compagnidiviaggioonlus.org o la pagina Facebook dedicata a LIBrus infettano ospedali.