Un tredicenne ha subito violenza sessuale per due notti consecutive della scorsa settimana mentre era in gita in Puglia con i compagni di classe. Proprio questi ultimi sono i suoi aguzzini: coetanei, tutti al di sotto dei quattordici anni. Il viaggio di gruppo di una scuola media di Posillipo si trasforma, così, in un incubo per il bambino, che riferisce tutto ai genitori non appena tornato a casa. La denuncia a scuola non sortisce particolari effetti se non un silenzio generale: tutti sanno che è successo qualcosa di grave tra gli alunni di una terza media di Posillipo, ma nessuno conosce i dettagli dell’orrida vicenda. Saranno i carabinieri a cercare i genitori della piccola vittima che, oltre agli abusi, ha subito numerose e svariate minacce perché non riferisse ad anima viva quanto accaduto in Puglia. I carabinieri del luogotenente Tommaso Fiorentino hanno raccolto la denuncia e restituito il fascicolo contenente sette nomi al tribunale dei minori: gli aguzzini hanno tutti meno di quattordici anni e non sono imputabili. La scorsa settimana gli alunni erano in gita in Puglia. Durante la notte, i sette si intrufolavano nella stanza del tredicenne. Lo svegliavano, lo accerchiavano e uno di loro lo costringeva ad un rapporto, mentre gli altri guardavano la scena sbeffeggiando. “Ora taci, altrimenti ti facciamo passare un guaio”, gli verrà intimato in seguito. La notte seguente, la stessa scena: nel cuore della notte entrano in stanza e iniziano le sevizie.
Ben otto docenti accompagnavano in Puglia i ragazzini della terza media di Posillipo per il tradizionale viaggio di fine anno e nessuno ha avuto modo di vedere o sentire qualcosa.
Coloro che dovrebbero garantire l’incolumità e la sicurezza di scolari poco più che bambini saranno interrogati proprio sui motivi per cui l’orrendo episodio si sia verificato per due notti di seguito senza che nessuno si sia accorto di nulla.
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