Prosegue la lunga querelle tra sindaci e assessori sulle sorti del Metrò del mare. Sergio Vetrella, assessore regionale ai Trasporti, fa un appello ai Comuni: “Che intervegano pure, se vogliono mantenere in vita il servizio”. Il servizio rischia di essere soppresso a causa della mancanza di fondi necessari e così è scontro in politica su quale debba essere la decisione giusta da prendere. Abbracciando la tesi del governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, che propone un aumento dei biglietti per rimpinguare le casse, l’assessore spiega che il servizio è di natura turistica, per cui “le risorse per mantenerlo in vita vanno individuate altrove” rispetto ai fondi pubblici. Tocca, quindi, ai singoli Comuni e agli operatori locali intervenire. A tal proposito Vetrella riferisce di aver convocato un incontro con gli armatori: “Altrettanto farò con i sindaci per capire se hanno intenzione, anche con il concorso eventuale degli operatori locali, di mettere a disposizione risorse per mantenere in vita il servizio”. L’ex governatore Antonio Bassolino si dice nettamente contrario a tale presa di posizione. “Il Metrò del mare deve continuare a vivere. E’ assurdo dire che a pagarlo dovrebbero essere solo i turisti: è un mezzo di trasporto pubblico e quindi, come suggerisce la parola, devono essere le istituzioni a sostenerlo”, ha riferito a Radio Crc. Recenti statistiche, in effetti, parlano di una controtendenza di cui il governatore Caldoro, che intende aumentare il prezzo dei biglietti per risolvere la querelle, non sembra tener conto: ad usufruire del Metrò non sono tanto i turisti, quanto i pendolari e i viaggiatori mordi e fuggi della stessa regione Campania. È l’amministratore delegato della Snav, Raffaele Aiello, a citare i dati dell’indagine, rendendo noto che il 10% dei passeggeri proveniva, nel 2010, da paesi esteri, il 16% da altre regioni italiane e il 74% dalla Campania.
“È inaccettabile che la Regione pensi di non attivare il servizio del Metrò”, conclude Bassolino, “era una grande conquista per la Campania, studiata e copiata in tutto il mondo”.