Un bambino di appena undici anni ha tirato fuori dal suo zainetto una pistola, “un regalo di mio padre”. E’ accaduto mercoledì scorso a Portici, in una scuola che recentemente vive attimi di panico per una costante presenza di episodi dai risvolti inquietanti. Lo scorso marzo, infatti, alcuni alunni lanciarono pietre contro la macchina di una professoressa, rea di aver dato loro un brutto voto e denunciata, successivamente, per non aver fornito i nomi dei colpevoli: voleva tutelare la loro privacy. Allo stesso modo, giorni fa l’istituto è stato preso di mira da altri scolari che avevano voluto farne bersaglio con le loro pietre. Il ragazzino undicenne aveva sfoderato dal proprio zaino una pistola e, al richiamo dell’insegnante, aveva iniziato a lanciare insulti e banchi in aria. Già tacciato come bullo della classe, con comportamenti violenti nei confronti degli stessi compagni, il bambino è stato autore di una seconda sfuriata, all’arrivo della polizia. “Ridammela, è un regalo di mio padre”, gridava all’insegnante che aveva prontamente sequestrato l’arma, riproduzione di una Beretta Fs a salve.
Chiamata la polizia, non è stato possibile calmare il ragazzo, che non ha esitato ad aizzarsi anche contro le forze dell’ordine. Una volta portato in caserma, continuava a richiedere l’arma sequestrata, richiesta, naturalmente, non eseguita. Sembra che la pistola sia stata data al ragazzino proprio dal padre: “E’ un suo regalo, un suo ricordo”. All’arrivo della madre, i carabinieri sono riusciti a ricostruire il retroscena. Come ammetterà la stessa mamma dell’undicenne, la pistola a salve era un regalo del papà, il quale, prima di finire in carcere, aveva lasciato la moglie per andare a vivere con un’altra donna. Vista la giovanissima età, l’agguerrito alunno è stato affidato alla madre.
L’istituto, situato in via Poli, è stato teatro di una lunga serie di atti scellerati a opera delle baby gang. L’ultimo risale allo scorso 3 aprile, quando cinque minorenni sono stati denunciati per aver infranto alcuni vetri con dei sassi.