Non a caso, l’assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella, è il primo ad ammettere, con una nota di sarcasmo: “A stento riusciamo a garantire i servizi di ordinaria amministrazione”. Con le navi saltano anche i servizi collaterali di collegamento integrato come apposite navette e imbarcazioni locali, mezzi che completavano le affascinanti gite organizzate grazie al metrò. All’assessore Vetrella si accoda Giuseppe De Mita, assessore regionale al Turismo: “Al momento non abbiamo in programma interventi in favore dei servizi alternativi marittimi. Con le risorse a disposizione dobbiamo garantire prima di tutto le iniziative per così dire tradizionali della politica turistica sul nostro territorio”.
Il metrò del mare, operativo dall’estate del 2000, oltre a rappresentare una curiosa alternativa alle interminabili code in autostrada o all’affollamento selvaggio sui normali traghetti in partenza dal Porto di Napoli alla volta delle isole campane, aveva giovato anche al settore alberghiero. Un mezzo in più per raggiungere la determinata rotta turistica significava una possibilità in più affinché un turista prenotasse un albergo, i cui proprietari, insieme ai vari tour operator, sono ora costretti a rivedere tutti i piani per la prossima estate.
Infine, sfuma anche la possibilità di una diminuzione ai prezzi delle linee ordinarie marittime. Insomma, un periodo no per i trasporti, sia in terra, sia in mare.
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