Una proposta che farà discutere quella dell’Asl Napoli 2: l’eliminazione dei medici dalle autoambulanze. I professionisti però bocciano l’iniziativa, così come i cittadini, impauriti di dover far ricorso, un giorno, all’ausilio di un mezzo di soccorso senza personale medico a bordo e, nel peggiore dei casi, perire nel bel mezzo di un ingorgo. È il sindacato dei medici Smi a schierarsi per primo contro la “sperimentazione voluta dalla Asl Napoli 2 per sei mesi”, iniziativa che “prevede l’eliminazione della presenza del medico dalle ambulanze e contestualmente la riduzione del numero di professionisti che operano nel servizio e che saranno impiegati direttamente in Pronto Soccorso sulla cosiddetta automedica”. Una proposta scioccante perché, come prosegue Fabiola Fini del sindacato Smi: “Così si mette a rischio la salute del cittadino, senza medici sulle ambulanza rischiamo di andare incontro a vere tragedie, la scelta dell’Asl 2 di Napoli anche se sperimentale è un errore”.
Si porta alla luce l’esempio di territori flegrei quali Bacoli o Pozzuoli, dove “non vi sarebbe più un’adeguata copertura da parte del 118 perché l’ambulanza giungerebbe senza medic e nel migliore dei casi sull’automedica vi sarebbe un solo dottore”. A fronte dei 160 mila abitanti di Bacoli, Pozzuoli, Quarto, Monte di Procida, vi sarebbero autoambulanze con i soli autisti e cittadini che non possono usufruire delle cure tempestive di un medico, in caso di traffico, e le aree citate non sono certo note come località isolate. In ultimo, sembra che la decisione di eliminare i medici dalle autoambulanze provenga solo dalla Asl Napoli 2. Un’iniziativa che è stata approvata, seppure in via sperimentale, senza il consenso degli utilizzatori finali di un servizio (e diritto) salva vita e dei professionisti del campo.
Come prosegue il responsabile nazionale Smi, Fabiola Fini: “Non si capisce come si possano fare esperimenti del genere, oltretutto senza il consenso della cittadinanza, dei sindaci, nonché, chiaramente delle rappresentanze sindacali dei medici del 118”.