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Categories: Cultura

Giovani autori alla ribalta: “Non servono parole”, il debutto di Mario De Simone

Giovani studenti, il mondo che corre fra il tram tram dell’università e le serate con gli amici, e poi c’è anche qualcosa di più: reale e surreale che dialogano in una dimensione onirica che diventa un’ improbabile e sorprendente guida spirituale, capace di mostrare la strada da perseguire e rivelare quello che da svegli non potremmo cogliere con certezza. Due studenti seguono strade diverse e opposte, si allontano per poi incontrarsi ancora: sono un uomo e una donna, due modi diversi di agire e pensare ma che in fondo sono più vicini di quanto si possa immaginare. Si tratta di  “Non servono parole”, il primo romanzo di Mario De Simone, studente cercolese della Federico II e iscritto alla triennale di Lettere Moderne. A pubblicarlo è la casa editrice Graus, che lo ha seguito dalle prime bozze fino alle ultime stesure del romanzo. Emozioni, sentimenti e soprattutto l’amore, lingua di comunicazione per eccellenza capace di rendere colorati anche quelli che sono gli attuali problemi dei giovani. L’obiettivo del giovane scrittore infatti è quello di arrivare al cuore di tutti, permettere loro di immedesimarsi e riconoscersi in quei comportamenti e imprevedibilità che portano immancabilmente al passaggio verso l’età adulta, in uno stile acuto, scorrevole e ricco di senso dell’umorismo.

Non c’è solo la storia del giovane protagonista del libro (lasciato nell’anonimato sia nel nome che nel contesto urbano in cui vive, proprio perché chi legge possa ricreare con la sua fantasia la dinamica spazio- tempo), ma a firmare le pagine c’è anche quella del giovane esordiente De Simone: un ragazzo- studente qualunque che coltiva nel tempo libero la sua passione per la scrittura, fino a stendere una storia che di connotati biografici ne ha proprio pochi, come sottolinea lo stesso autore per cui si realizza un piccolo sogno.

“Mi sta a cuore sottolineare il fatto che il romanzo non è assolutamente autobiografico. La maggior parte della narrazione prende qualche piccolo spunto da ciò che ho vissuto, ma poi si lancia in un volo pindarico e descrive nuove situazioni e cambiamenti che si discostano totalmente dalle esperienze vissute”, ha sottolineato lo scrittore in occasione di un’intervista.

In “Non servono parole” c’è semplicemente un desiderio di narrare scenari, situazioni, sentimenti, ricordi, gesti e dialoghi ben noti a chi legge: la magia è data da pagine che semplicemente non vogliono avere età oppure far assaporare quel giusto disincanto che conceda al lettore di non chiedersi quale sia l’età giusta.

Per maggiori informazioni sulla disponibilità del libro visitate il sito www.grauseditore.it

 

Valentina Esposito

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