Una studentessa universitaria si è suicidata dopo aver finto una laurea imminente. È accaduto al Secondo Policlinico di Napoli. A. S., 27 anni, studiava alla facoltà di Farmacia. Da qualche anno non riusciva più a seguire i corsi né a dare esami, ma continuava a riferire che tutto stesse procedendo nel migliore dei modi. Genitori e fidanzato erano convinti che la ragazza fosse in procinto di laurearsi e il giorno prefissato era imminente. Forse per l’angoscia e il profondo stress psicologico causato dalla condizione in cui si era venuta a trovare, la ventisettenne è entrata in un aula, si è avvicinata ad una finestra è si è lanciata nel vuoto. La tragedia si è consumata in una fascia oraria poco frequentata, per cui nessuno ha potuto fermare il folle gesto. Uno studente che si recava verso il suo motorino ha notato il corpo di A.S., riversa nel cortile. I sanitari hanno tentato di rianimarla per mezz’ora, ma non c’è stato modo di salvarla. Il fidanzato della studentessa, convinto che il percorso di studi proseguisse in modo regolare e che la giovane non attraversasse alcun momento di crisi, è accorso sul luogo, mentre i genitori sono stati chiamati in commissariato.
Gli agenti del commissariato Arenella, sotto la direzione del vicequestore Carmela D’Amore, hanno interrogato tutti i presenti in facoltà, mentre la polizia scientifica eseguiva i rilievi necessari transennando il cortile teatro del tragico episodio. I genitori, che hanno subìto un malore non appena ricevuta la notizia, non avevano la più pallida idea della crisi vissuta dalla figlia. Quest’ultima, a quanto si apprende, non mostrava alcun segno di debolezza né di preoccupazione. Medesima situazione descritta dai conoscenti della facoltà di Farmacia.
A.S. aveva iniziato a non dare esami già da qualche anno, ma fingeva il contrario a genitori e fidanzato. Recentemente aveva spiegato che la sessione di laurea in cui doveva discutere la sua tesi era stata rimandata per questioni di tempo.