Estorsioni, pizzo, agguati: i venticinque si erano resi responsabili di una serie plurima di reati, grazie ai quali provvedevano anche al mantenimento delle famiglie di affiliati finiti in galera. Proprio con l’aiuto di sua moglie, Teresa Esposito, De Rosa, arrestato nel 2008, avrebbe contribuito al mantenimento dei reggenti. Gli agguati per i quali i venticinque camorristi sono in custodia cautelare sarebbero avvenuti dal 2007 al 2009, compreso un pestaggio risalente al 2008. Tra gli omicidi, quelli di due donne, Raffaella D’Alterio e Fortuna Iovinella.
Dalla morte del boss Pianese, avvenuta nel 2006, il clan De Rosa iniziò a subire tragedie all’interno del gruppo stesso: una scissione che portò a numerosi omicidi e agguati. In seguito, l’associazione a delinquere seppe organizzarsi per far crescere e affermare il proprio predominio sulla zona di Qualiano, a Nord di Napoli. I commercianti, infatti, erano da tempo nelle mani del gruppo, che chiedeva i soliti pizzi, in costante ascesa in virtù delle festività annuali come Natale e Pasqua.
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