Colpo grosso al clan De Rosa di Qualiano: 25 arresti eseguiti all’alba in un blitz della polizia di Giugliano. Oltre ad essere responsabili di una guerra tra gruppi camorristici, i malviventi svolgevano l’attività diestorsori, seminando il panico tra i commercianti di Qualiano, con speciali inflazioni inerenti il pizzo imposto in prossimità delle feste, come avvenuto soprattutto in occasione di Pasqua 2008. Alla morte del boss Nicola Pianese, avvenuta nel 2006, il clan subì una scissione: Paride De Rosa era solo la punta dell’iceberg di un’associazione di camorristi che ha coinvolto, in svariate occasioni, anche donne. Le ordinanze di custodia cautelare emesse all’alba dal gip del Tribunale di Napoli sono venticinque. L’indagine è stata seguita dalla polizia di Giugliano, in una prima fase, e dai carabinieri della Compagnia di Giugliano coordinati dal capitano Alessandro Andrei, che ha avuto modo di interloquire anche con diversi collaboratori di giustizia.
Estorsioni, pizzo, agguati: i venticinque si erano resi responsabili di una serie plurima di reati, grazie ai quali provvedevano anche al mantenimento delle famiglie di affiliati finiti in galera. Proprio con l’aiuto di sua moglie, Teresa Esposito, De Rosa, arrestato nel 2008, avrebbe contribuito al mantenimento dei reggenti. Gli agguati per i quali i venticinque camorristi sono in custodia cautelare sarebbero avvenuti dal 2007 al 2009, compreso un pestaggio risalente al 2008. Tra gli omicidi, quelli di due donne, Raffaella D’Alterio e Fortuna Iovinella.
Dalla morte del boss Pianese, avvenuta nel 2006, il clan De Rosa iniziò a subire tragedie all’interno del gruppo stesso: una scissione che portò a numerosi omicidi e agguati. In seguito, l’associazione a delinquere seppe organizzarsi per far crescere e affermare il proprio predominio sulla zona di Qualiano, a Nord di Napoli. I commercianti, infatti, erano da tempo nelle mani del gruppo, che chiedeva i soliti pizzi, in costante ascesa in virtù delle festività annuali come Natale e Pasqua.