Un concorso per diventare istruttore informatico genera una querelle a San Giorgio a Cremano: spunta l’ombra di parentopoli. Nei primi dieci preselezionati al grande concorso che si terrà prossimamente, infatti, spiccano i nomi di Francesco Sarno, fratello del presidente del consiglio comunale, e di Fortuna Criscuolo, consigliere di maggioranza. Le preselezioni si sono tenute mercoledì scorso: su un centinaio di partecipanti, i primi dieci accedono di diritto al concorso per l’affidamento dell’incarico di istruttore informatico. A parlare di scandalo, il capogruppo del Pdl in assise, Aquilino di Marco: “Se non fosse drammatico, sarebbe ridicolo. Non metto in dubbio la legittimità della partecipazione alla preselezione di parenti di amministratori e addirittura di un consigliere comunale, dal momento che la legge non lo proibisce, ma non nego che una tale evenienza susciti più d’un dubbio”, poi continua: “ci sono però dei limiti di decenza, etica e morale che in questo Comune ritengo siano ormai stati ampiamente superati”. Insomma, che nei primi dieci che accedono al concorso vi siano due parenti di non sarebbe affatto una coincidenza.
La scure di parentopoli si abbatte su San Giorgio anche per le dichiarazioni di alcuni esperti, dotati dei giusti requisiti per partecipare alle selezioni, i quali hanno deciso, in extremis, di non prendervi parte perché “tanto l’esito è già scritto”.
L’assessore al Personale, Ciro Russo, cerca di confutare le illazioni parlando di una modalità di scelta basata su criteri trasparenti e completamente legali: “Non ha importanza che cognome abbiano coloro che hanno superato la preselezione, perché essa è stata svolta sicuramente in piena trasparenza, così come prevede lo statuto, da una società addetta alla scelta del personale” spiega. Eppure, nonostante il tentativo di allontanare ogni sospetto circa l’affidabilità delle selezioni, l’assessore chiosa confessando una certa rimostranza in fatto di favoritismi: “I miei figli non partecipano a concorsi pubblici a San Giorgio a Cremano, ma ciascuno è libero di fare ciò che crede”.
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