L’area portuale di Castellammare di Stabia diventa Porto di Pompei. Un milione e trecentomila turisti e crocieristi sono attesi al Porto di Napoli, quest’anno, così si tenta di dirottare le navi da crociera verso altre destinazioni. A parlare del progetto, Nicola Coccia, presidente del Termina Napoli Spa. In occasione della presentazione del nuovo mall sorto alla Stazione Marittima di Napoli, Galleria del Mare, Coccia ha esposto i suoi punti di vista sul potenziale offerto dal porto stabile, non solo in qualità di tappa alternativa al Molo Angioino: “La città di Castellammare di Stabia deve poter contare sul suo storico legame con il Cantiere navale sul quale non sarebbe da scartare il progetto di farne un polo di manutenzione navale. Se è vero che, per effetto della globalizzazione, gli armatori hanno maggiore convenienza a costruire navi nei porti della Cina o della Corea, è impensabile che per la manutenzione si inviino le navi nei cantieri d’Oriente”, spiega. “Il Mar Mediterraneo è percorso attualmente da centinaia di navi e i trasporti su mare andranno sempre aumentando, quindi anche l’esigenza di effettuare manutenzione in quest’area va crescendo”, prosegue Coccia, “e attualmente esistono solo due cantieri cui si può affidare la nave in questi casi: uno a Palermo e un altro a Malta. Mentre la Turchia, che ha capito la convenienza, si sta attrezzando”.
Il polo di Castellammare andrebbe, certo, dotato dei principali strumenti per primeggiare nelle tecniche di manutenzione navale. Gli investimenti oscillerebbero tra i 15 mila e i 20 mila euro e risulterà ovvio che, perché l’attività sia avviata in toto, vi sia la necessità di reperire e formare operai e tecnici specifici: “il lavoro sarebbe, comunque assicurato”, continua il presidente diTerminal Napoli.
Se da un lato “anche i Borbone avevano intuito il potenziale di Castellammare”, dall’altro vi è “il pronto intervento che i restanti Paesi del Mediterraneo stanno già progettando in tal senso”.