Il Presidio Ospedaliero Cardarelli oggi affronta una nuova e difficile emergenza di tipo logistico, la seconda dall’ inizio dell’ anno. La prima coinvolse tutti i reparti del nosocomio che riuscirono, non senza difficoltà, a superare l’ emergenza barelle del mese di gennaio, quando il picco piu’ alto dell’epidemia influenzale costrinse il direttore generale Rocco Granata e il direttore di presidio Franco Paradiso, a parlare di “picco storico” con ben centoquarantasette barelle impiegate nei reparti. La seconda emergenza, iniziata sabato scorso, riguarda l’ esaurimento delle scorte di lenzuola che sono gradualmente mancate in tutto l’ ospedale fino ad essere assenti addirittura al pronto soccorso. Gli infermieri, con l’aiuto dei caposervizio, hanno minuziosamente controllato l’intero nosocomio reparto per reparto: dalla medicina d’urgenza alla terza divisione, dall’unità di terapia intensiva coronarica alla rianimazione.
Salvatore Siesto, componente della Rsu e della Cgil, parla della situazione paradossale del pronto soccorso : “In attesa di tamponare in qualche modo le carenze, diversi ammalati sono rimasti in barella, senza lenzuola di ricambio”. Dai reparti, inoltre, sono scattate numerose segnalazioni indirizzate ai vertici dell’ospedale, per scongiurare il rischio di un’improvvisa paralisi dell’assistenza dovuta, appunto, ai ritardi nei rifornimenti dalla lavanderia esterna. Tra le strategie improvvisate dagli operatori spicca il “prestito” richiesto alla divisione di dermatologia, chiamata a “cedere” ben quattro cambi di biancheria alla tredicesima divisione di medicina.
La situazione limite ha spinto il direttore generale Rocco Granata a scendere in campo in prima persona, convocando un confronto immediato con il responsabile della ditta appaltatrice e dichiarando di essere pronto a sporgere denuncia per interruzione di pubblico servizio nel caso in cui i disagi agli ammalati dovessero protrarsi. Dopo il faccia a faccia con i responsabili, Granata aggiunge: “Ho ricevuto forti rassicurazioni affinché la situazione ritorni immediatamente alla normalità. Comprendo le difficoltà dei dipendenti, che lamentano ritardi nei pagamenti da parte della Regione; ma non è possibile penalizzare l’assistenza ai ricoverati“. Siesto apprezza l’intervento di Granata pur comprendendo la questione occupazionale collegata ai pagamenti alla lavanderia esterna.
Più duro l’intervento dei Cos Cardarelli, Nursing up e Sanos, tre sigle del comparto che ieri hanno diffuso un volantino dal titolo: “Cardarelli, Terzo mondo”. Nel documento si legge che ai pazienti vengono negate non solo le lenzuola, ma anche giusta igiene, farmaci opportuni e un pasto idoneo. Tutto questo, secondo le sigle, sarebbe accaduto “grazie” al non rispetto dei capitolati di appalto. I segretari delle organizzazioni infermieristiche parlano di lenzuola di ricambio consegnate con il “contagocce”, in maniera insufficiente e persino in orari non utili per la normale attività dei reparti, di condizioni assurde di degenza che possono provocare indirettamente un aumento esponenziale dei contrasti degenti-operatori.