Completano lo scenario artistico le opere di Salvino Campos, Lello Lopez, Guida&Vargas, Alessandro Falco, Luciano Ferarra, Wine&Foto e la musica di Letti Sfatti e Patrizio Trampetti. Ma l’opera finale, realizzata da Peppe Esposito, è quella che più invita alla riflessione personale: una video installazione di indiani impennanti su contemporanei cavalli e di uno sceriffo che nel suo Far West ha trovato la propria identità, costruendosi un ranch in legno nell’aiuola del Parco Verde di Caivano in provincia di Napoli. Di fianco a questa installazione è stato posto uno specchio come simbolo di identificazione in uno dei soggetti, come monito per poter cambiare la situazione, come speranza che non si resti ancora invischiati nel fondo dell’illegalità.
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