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Alcol e droga tra ragazzi: dati sconcertanti emergono dall’ inchiesta “Alto rischio”

I risultati del progetto “Alto rischio” sulle dipendenze da alcol e droghe tra i giovani, a cura del Rotary Napoli sudovest, ha evidenziato la triste realtà dei giovanissimi che, per voglia di “sballo” o per non sentirsi “diversi” nel gruppo, fanno uso di mix micidiali di alcol e droghe soprattutto durante le “notti brave“. Nella sala Italia della mostra d’Oltremare, centinaia di studenti hanno preso parte alla giornata conclusiva del progetto, condotto da ben 13 club Rotary e 9 Rotartac di Napoli e provincia. Ugo Oliviero del Rotary Napoli sudovest, coordinatore del progetto “Alto rischio”, ha spiegato che l’ indagine è stata concepita in tre step: somministrazione di test nelle scuole medie secondarie, giornate divulgative di prevenzione e sensibilizzazione e manifestazioni conclusive. L’ indagine conoscitiva ad ampio raggio “Alto rischio”, acronimo di ALcohol Toxic subastances Rotary International School Institutional Organizations, costituisce l’ampliamento di un altro progetto Rotary, basato esclusivamente sul consumo di alcol e mirato a stabilire quali tipi di sostanze dannose usano i ragazzi tra i 16 e 19 anni.

I risultati degli oltre diecimila questionari divulgati tra gli studenti delle scuole della Campania hanno fotografato una realtà ben precisa: per quanto riguarda l’alcol, i ragazzi bevono prevalentemente in gruppo nonostante la piena consapevolezza sui rischi di chi si pone alla guida in stato di ebrezza. Per quanto riguarda l’uso di sostanze stupefacenti, invece, i dati riportano che i giovani ne fanno uso al di fuori del gruppo e vengono troppo spesso percepite come positive: i ragazzi, infatti,  sono sempre piu’ convinti che migliorino le capacità di rapportarsi e le proprie performance sessuali.

La ricerca ha evidenziato dati allarmanti: il 62% degli intervistati, infatti, beve; il consumatore abituale rientra nella fascia 16 – 17 anni (indifferentemente maschio o femmina). Il sabato sera il 17% dei ragazzi beve vino mentre la percentuale di birra e superalcolici è la stessa, rispettivamente 42% e 41%. Nel territorio di Napoli e provincia il 63% beve saltuariamente, il 33% regolarmente e il 4% invece sempre. Per quanto riguarda le droghe, il 18% ne fa uso saltuario, il 19% è già tossicomane; il consumatore abituale ha 17 anni, è maschio e quasi sempre fa anche uso di alcol. Resta da sottolineare, inoltre, che se 1207 ragazzi, ovvero il 12% del campione, consuma sia alcol che droghe, Napoli registra il 18%, cioè 922 ragazzi. Più precisamente, nel territorio di Napoli e provincia, il 63% degli intervistati si droga saltuariamente, il 15% regolarmente e il 22% sempre. Inoltre il consumo di droghe avviene per il 16,5% il sabato sera (il 14% usa marijuana e il 2,5% pasticche).

E’ interessante scoprire inoltre che alla domanda, “perché assumi alcol e/o droghe?“, contenuta nel questionario,  il 19% dei consumatori di alcol ha risposto “perché lo fanno tutti, è una cosa normale”, mentre solo il 9% di coloro che assumono droghe ha dato la medesima risposta. Il 21,5% dei consumatori di alcol ha affermato che si sentono “più socievoli e brillanti“, stessa percentuale di chi fa uso di stupefacenti. E’ il 19% dei bevitori e il 16% dei tossicomani che afferma di consumare alcol “perché lo fa il gruppo“. “Il miglioramento delle prestazioni sessuali” è la risposta che ha dato ben il 20% di quelli che consumano droghe, mentre per coloro che bevono alcol la percentuale scende al 16. Infine, il restante 31,5% di chi consuma alcol ha dato risposte diverse, così come il 34% dei consumatori di stupefacenti.

Durante la giornata sono anche stati premiati gli istituti napoletani che hanno partecipato attivamente al progetto presentando una serie di spot sulla prevenzione alle droghe e dall’alcol, come il liceo Mazzini, il liceo Galilei, liceo Nitti e l’ istituto Campanella.

Dario Aloja

Nato a Napoli, nel 1982, nel quartiere "Arenella", a metà strada tra il centro storico e la moderna zona collinare, Dario Aloja vive, da subito, le forti contraddizioni di una città divisa tra le nostalgie di un passato di capitale europea e un presente di metropoli labirintica, che ingoia sogni e speranze delle nuove generazioni. Come tanti giovani del terzo millennio, Dario avverte l'abisso che divide l'odierno modello capitalistico, che mondializza i totem tecnologici di una società alienante e disumanizzante, e le ragioni del cuore, il bisogno di gridare al mondo le esperienze del proprio vissuto, le emozioni dell'incontro con "l'altra metà del cielo". E questo magma incandescente di pulsioni, stati d'animo, sentimenti, affiora in superficie, diventa sfogo lirico, si fa "Pelle Libera".

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