Non c’è pace per i pendolari napoletani: sono state rese note le date dei prossimi scioperi indetti dall’Azienda Napoletana Mobilità. I sindacati hanno annunciato lo stop ai trasporti extraurbani per giovedì prossimo, 31 marzo: durerà per 24 ore. Il trasporto urbano, invece, si ferma subito dopo, venerdì primo aprile, per altre 24 ore. Tra uno sciopero e l’altro, si accoda anche il personale delle Ferrovie dello Stato, dalle 21 del 31 marzo alle 21 del primo aprile.
Una circostanza favorevole in un mare di disagi è rappresentata dallo stesso annuncio anticipato delle date, viste le difficoltà seguite all’improvviso e brusco sciopero degli autobus avvenuto nella giornata di ieri, 24 marzo. Risaliva ad appena ventiquattr’ore prima la circolare che annunciava ai dipendenti dell’Anm degli imminenti tagli ai fondi messi a disposizione della Regione: immediata era stata quindi la reazione e la decisione di ritirare i mezzi in deposito.
Giustificato con una protesta ai vertici per l’utilizzo di macchine troppo vecchie per continuare ad essere utilizzate, il blocco selvaggio è stato argomento di duro dibattito anche a Palazzo San Giacomo.
L’assessore ai Trasporti Sergio Vetrella ha chiesto al sindaco Rosa Russo Iervolino di valutare la possibilità di sospendere il presidente dell’Anm, Antonio Simeone. Questi aveva riferito, ieri pomeriggio, di capire il disagio dei pendolari, ma di essere al fianco soprattutto dei lavoratori: “Capisco la protesta del personale che, nonostante un lavoro svolto in situazioni sempre più difficili, si vede ripagato con ritardi nell’accredito dello stipendio e con il pericolo della perdita del posto di lavoro”. L’assessore Vetrella ha definito “inaccettabile” tale presa di posizione, perché “la sacrosanta tutela dei lavoratori dell’azienda non può mai giustificare, da parte, tra l’altro, di un dirigente pubblico, un metodo di protesta che potrebbe configurarsi come reato di interruzione di pubblico servizio”.
Per oggi pomeriggio è previsto un presidio dei lavoratori Anm presso Palazzo Santa Lucia e non è escluso che altre macchine rientrino nuovamente nei rispettivi depositi.
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