Caserta e Avellino respingono con decisione lo smaltimento dei rifiuti provenienti da Napoli: “Che facciano la differenziata”. È quanto afferma il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, che si oppone al superamento del principio di provincializzazione in fatto di rifiuti e discariche.
In occasione dei 60 anni dell’Ugl, (Unione Generale del Lavoro), il convegno è stato teatro di una lunga querelle che ha spostato l’asse della discordia: non più destra contro sinistra, bensì ci si è battuti secondo i rispettivi comuni di residenza.
Il governatore Stefano Caldoro afferma: “Tutte le regioni gestiscono il ciclo dei rifiuti in un equilibrio condiviso. Non è quindi un’iniziativa del Consiglio contro qualche Provincia. È un problema che dobbiamo affrontare e risolvere insieme in maniera coordinata, con il consenso di tutte le Province che hanno espresso in queste settimane solidarietà e promesso azioni di sostegno per le aree in crisi. Non ci devono essere rigidità in questo senso. Tutti siamo interessati a un governo del ciclo dei rifiuti di ambito regionale”.
Nettamente contrari, invece, i presidenti delle Province chiamate in causa. Zinzi bolla l’iniziativa di Caldoro quale “proposta inaccettabile che mira a coprire l’incapacità e le inadempienze della Provincia di Napoli”. Il presidente della Provincia di Avellino, Cosimo Sibilia, è allarmato: “Si è tentato di dare un colpo di spugna alla legge tentando di infliggere nuove ferite al territorio irpino”.
A non volere la concentrazione dei rifiuti nel capoluogo campano, lo stesso sindaco Rosa Russo Iervolino, che afferma: “Mi auguro che la legge vada avanti per permettere un’equa distribuzione dei rifiuti. Noi abbiamo il 53 per cento della popolazione in provincia di Napoli sull’8 per cento del territorio”.
Anche il capogruppo del Pdl Fulvio Martusciello ha espresso notevoli titubanze sulla provincializzazione, sistema che equivale ad una poco opinabile circostanza: “Chi difende l’assurdo principio della provincializzazione vuole Napoli sommersa dai rifiuti. Su questa legge occorre un dibattito serio e articolato”.
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