Lunedì i dolori si fanno insopportabili e Seido e Draghiza decidono di portare il piccolo all’ospedale di Pozzuoli dove anche questa volta vengono tranquillizzati e invitati a tornare a casa, il bambino, infatti, a detta del personale medico sarebbe affetto da una banale “influenza”. I genitori a questo punto chiedono una visita piu’ approfondita, ma, non vengono presi in considerazione. Il giorno dopo, martedì 22, la situazione clinica di Omar si aggrava: i dolori non accennano a diminuire e i genitori tentano l’ ultima disperata corsa verso il pronto soccorso del San Giuliano di Giugliano. Inutili i tentativi di rianimare il piccolo che arriva già morto all’ ospedale e i medici non possono fare altro che accertarne il decesso.
Gli agenti della polizia Scientifica hanno acquisito le cartelle cliniche delle tre le strutture sanitarie e hanno compiuto una perquisizione nel container del campo Rom nella zona Asi di Giugliano dove il bambino abitava con i genitori. Sequestrati anche i farmaci prescritti dai sanitari e somministrati al paziente nelle sue ultime ore di vita.
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