Si è conclusa con un lieto fine la vicenda della signora Ana Maria Macià Bustamante, la cittadina italiana di origine colombiana che nei giorni scorsi aveva denunciato il furto dell’urna cineraria contenente i resti del proprio defunto, Enrico Catanzariti, scomparso nell’aprile del 2010 all’età di 66 anni. Ieri mattina il ritrovamento dell’oggetto dopo gli appelli lanciati attraverso l’Ufficio informazioni del Comune di Marano. “Sono commossa – racconta tra le lacrima la signora Ana Maria – ho ritrovato l’urna davanti al cancello della mia abitazione. Ringrazio tutti quelli che hanno diffuso il mio appello”. Il trafugamento dell’urna cineraria contenente i resti del congiunto della signora Macià, nonchè di alcuni beni materiali di ingente valore, era stato denunciato la scorsa settimana ai carabinieri della tenenza di Marano. Il furto era avvenuto all’interno dell’abitazione della cittadina di origine sudamericana, che da qualche anno risiede nella frazione di San Rocco. Dopo aver sporto regolare denuncia ai militari dell’Arma, la donna aveva cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica chiedendo di diffondere un annuncio affinché chiunque fosse in grado di fornirle indicazioni che le permettessero di tornare in possesso dell’oggetto: un’urna in legno chiaro con l’iscrizione dorata recante il nome e la data di nascita e di morte (04/07/1944 – 29/04/2010) del proprio congiunto. Il timore era che i ladri, accorgendosi dell’enorme valore affettivo dell’urna, potessero seguire l’esempio del caso legato al trafugamento dei resti di Mike Bongiorno.
“Non sappiamo se i ladri si siano ricreduti per compassione o se hanno deciso di disfarsi di un oggetto ormai divenuto scottante – aggiunge la signora Ana Maria – ma per noi l’importante è aver ritrovato l’urna. È in buone condizioni, sostanzialmente integra. Non cercavamo clamore, non ci aspettavamo nemmeno così tanto risalto, anzi siamo rimasti sorpresi per le tante attestazioni di attenzione e vicinanza”. Per il ritrovamento dell’urna cineraria si era mosso anche il sindaco di Marano Salvatore Perrotta, che aveva auspicato la collaborazione di tutti i cittadini.