Riguardo alla morte dello studente di Viareggio in gita a Napoli ci si concentra su un presunto droga tour.
Sabato notte un ragazzo di soli vent’anni, Samuele Tofanelli, studente all’istituto d’arte di Viareggio, è morto in una camera d’albergo che condivideva con due compagni.
Un malore improvviso, poche ore dopo aver terminato una giornata ad ammirare le meraviglie partenopee.
Gli inquirenti, però, si concentrano su una pista che ha diversi precedenti: l’acquisto e l’assunzione di droga scadente.
È tristemente noto il droga tour che molti turisti e studenti compiono a Secondigliano e Scampia, piazze di spaccio frequentate in passato anche dal regista Abel Ferrara, per sua stessa ammissione. Un’alternativa cui sempre più persone si concedono, prendendo un taxi al volo dalla stazione centrale.
Proprio nei pressi di piazza Garibaldi la scolaresca aveva fittato diverse camere, nell’esclusivo Magri’s Hotel.
In una di quelle stanze, lo studente ventenne ha trovato la morte, improvvisamente. Questi era in gita a Napoli da due giorni.
Il pm ha avviato un’inchiesta coinvolgendo anche gli stessi compagni di stanza. Non vi sono particolari sospetti sui ragazzi, non si profila un’indagine su omicidio, bensì, il rischio che uno dei tre abbia fatto un tour nelle piazze di spaccio.
Una legge non scritta -e illegale quanto le sostanze vendute– vuole che lo spacciatore riservi allo studente inesperto o al turista di passaggio dosi molto scadenti a prezzi stracciati. Che il ventenne sia morto per l’assunzione di queste sostanze?
Un precedente simile riguarda proprio un’altra comitiva di ragazzi toscani: lo scorso Capodanno, i carabinieri hanno bloccato un nutrito gruppo di studenti, nei pressi di un hotel sul lungomare, reduci da una visita alle Vele di Scampia.
Gli inquirenti intendono, inoltre, far luce su alcune lacune, quali l’orario in cui i compagni hanno chiamato l’ambulanza e quello in cui la giovane vittima riceveva gli effettivi soccorsi.
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