L’ ordinanza comunale che “promuve” i litorali considerati “D.O.C.”, grazie ai risultati dei controlli microbiologici effettuati sulle acque marine partenopee, è stata firmata ieri e prevede una vera e propria mappa dei lidi praticabili. Napoli riscopre, grazie ai rassicuranti dati forniti dall’ Arpac, una rinnovata voglia di mare ed è in attesa che i mesi caldi portino una ventata di “sapore” turistico.
I dati Arpac, infatti, parlano di valori “eccellenti” e, in controdentenza rispetto agli scandali sui depuratori e agli allarmi sanitari, consegnano alla città dati scientifici su di un miglioramento della qualità delle acque marine che vanno da Posillipo a via Caracciolo. L’ordinanza, intanto, individua e disciplina le zone in cui sarà concesso effettuare la balneazione per il 2011, oltre a dichiarare come buona anche i rilievi effettuati sulla spiaggia “ballerina” di piazza Sannazaro, definita così perché entra e esce dai parametri di sicurezza. Balneabile anche l’ acqua di Bagnoli, dove l’ analisi microbiologica parla di risultati “perfetti”, anche se purtroppo la balneazione resta interdetta a causa della presenza sul litorale di metalli pesanti e sostanze cancerogene.
L’ordinanza, firmata dalla referente del sindaco in materia di Igiene e Sanità Pubblica, Giuseppina Amispergh e dall’ assessore all’ Ambiente, Gennaro Nasti, dichiarerà possibile la balneazione dal primo aprile al trenta settembre, grazie soprattutto agli sforzi e gli investimenti che ogni anno l’ amministrazione comunale compie per garantire la qualità delle acque territoriali. L’ impegno del sevizio Risorsa Mare che, tempo permettendo, grazie ai dati che consentiranno l’ avvio della stagione balneare già dalla prossima primavera, riuscirà di fatto a garantire la balneazione a chiunque volesse usufruire di un bagno “cittadino”.
L’ Assessore Nasti dichiara inoltre che sarà consegnata alla prossima amministrazione il mare “pulito” e Napoli, nonostante le difficoltà presenti in tutte le zone, può vantare attualmente dati “unici” in termini di qualità delle acque. Nasti, inoltre, racconta che Palazzo San Giacomo investe ogni anno oltre cinquecento mila euro per la pulizia degli scarichi, il rilevamento degli scarichi abusivi, il monitoraggio e la pulizia della costa cittadina: il mare è per noi partenopei un valore aggiunto che il turismo riconosce ed apprezza e, proprio per questo, va mantenuto in salute, anche per poter garantire ad ogni cittadino il diritto a poter godere d’ un mare “sano”.
Sul sito del comune si può facilmente visitare sia l’ordinanza che la mappa dei lidi balneabili: gli unici due tratti di litorale interdetti alla balneazione, sono quelli di San Giovanni a Teduccio e Pietrarsa, mentre gli altri che vanno dal Lido delle Sirene, a Nisida, dalla Gaiola fino al Castel dell’ Ovo sono attualmente considerati non a rischio.