Le indagini svolte dai carabinieri subito dopo l’ aggressione di un’ italiana 45enne di origini somale, grazie anche alle descrizioni e alle dichiarazioni della donna, hanno portato in breve tempo all’ identificazione dei due autori del reato. I carabinieri della stazione di Pianura hanno infatti denunciato due sedicenni della zona per aggressione a sfondo razziale.
Le ricostuzioni parlano chiaro e sono agghiaccianti: la notte del sette marzo scorso, infatti, la vittima fu soccorsa da una pattuglia di carabinieri mentre camminava in stato confusionale chiedendo aiuto nei pressi di piazza San Giorgio. Soccorsa dai militari, la donna fu subito visitata al pronto soccorso dell’ ospedale San Paolo, dove i medici le riscontrarono un trauma contusivo alla regione lombare, guaribile in tre giorni. I carabinieri, però, volendo approfondire l’accaduto, grazie ai racconti della donna, sono riusciti a ricostruire la triste realtà di quella notte: alle due del mattino, mentre la malcapitata si trovava in piazza San Giorgio in attesa dell’ arrivo di un bus, fu avvicinata dai due minori che, dopo averla apostrofata con epiteti a sfondo razziale, passarono all’aggressione fisica, culminata in un gesto davvero spregevole: la donna dopo essere stata bloccata da uno dei ragazzi e picchiata dall’ atro, fu urinata addosso, con una volontà di umiliazione che rasenta l’inverosimile.
I carabinieri, nei giorni successivi l’ aggressione, nonostante la ricostruzione dei fatti poco chiara, riuscirono a risalire all’ identità dei due aggressori anche grazie ad un loro errore: i minori, infatti, contattarono la donna per evitare la denuncia, offrendole 50 euro in cambio del “silenzio” ma, così facendo, sono stati identificati e fermati.
Nonostante l’azione deterrente esercitata sul territorio napoletano da parte delle forze dell’ ordine o i vari tentativi di recupero di baby gang di minori in difficoltà da parte di associazioni come “No comment“, che da anni si batte per contrastare il fenomeno della microcriminalità in città, pur cercando di recuperare i giovani senza alcuna guida o punto di riferimento, purtroppo nulla è cambiato. Bande di giovanissimi si aggirano anche durante i giorni feriali per la città, in zone spesso nascoste come i Decumani, oppure vagano come cani sciolti alla ricerca dell’ adrenalina, della “serata balorda” o di qualche soldo “facile” da racimolare. Si spera che le istituzioni, vista l’ escalation di violenza in città, riescano a contrastare in maniera decisa e radicale il fenomeno delle babygang, pur tenendo presente che deterrenti come il semplice “pattugliamento” non possono di fatto risolvere il problema alla fonte, ponendo solo un limite “territoriale” ad azioni che, puntualmente, vengono semplicemente “spostate” in altri territori della città.
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