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Categories: CulturaNews

“Villa Elvira”: scoperte tracce delle prime comunità cristiane


Domenica è stata inaugurata l’area di “Villa Elvira – Tenuta San Vito” dedicata all’Archeologia cristiana. Villa Elvira è stata recentemente restaurata, è un’antica dimora dell’800 che sarà destinata a ricevimenti, meeting, ed eventi di classe legati alla cultura: durante i lavori, con l’intervento degli archeologi della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei si è scoperto un complesso romano paleocristiano a Pozzuoli (oggi visitabile attraverso un percorso ipogeo illustrato e visibile attraverso una pavimentazione speciale in vetro) risalente all’inizio del III secolo d.C., fase della prima cristianizzazione dell’area. Questo ritrovamento ha portato alla luce sistemi sepolcrali appartenenti anche ad altre religioni e pertinenti ad un arco cronologico in cui il cristianesimo non era ancora la relgione predominante; il ritrovamento di raffigurazioni tipiche cristiane (il buon pastore), tuttavia,  rivela come la comunità cristiana fosse comunque presente.

Fra gli altri reperti rinvenuti vi sono: una moneta in bronzo, che trova confronto con il sesterzio coniato da Marco Aurelio a nome della moglie Faustina Minore (161-176 d.C.), nonché una decorazione parietale all’interno di un mausoleo che presenta l’immagine di un ambiente rupestre al centro del quale vi è la figura del Buon pastore accompagnata da due pecore, uno dei primi simboli dell’arte paleocristiana.

A benedire il complesso – per importanza considerato secondo solo a quello di Cimitile – è stato monsignor Gennaro Pascarella, vescovo di Pozzuoli. Dopo la visita guidata al complesso archeologico sotterraneo e il taglio del nastro, il vescovo ha sottolineato l’importanza di questo ritrovamento nel panorama delle importanti scoperte archeologiche nell’Italia meridionale, che testimonia le tracce di una comunità precoce che vide proprio in questo luogo il martirio di Sant’Artema; è seguita la degustazione “archeo-enogastronomica” di prodotti tipici del territorio e della Falanghina D.O.C. dei vitigni autoctoni di Tenuta San Vito in un percorso interessante legato all’ archeo-enogastronomia.

Elisa Pibiri

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