Ezequiel Lavezzi, arrivato ieri in Procura alle sei di sera, questa volta i suoi novanta minuti li gioca tutti in difesa, ma non sul terreno di gioco -dove il Pocho è il mago dell’ attacco- bensì in Procura, dove è stato interrogato dal pm Giuseppe Cimmarotta che indaga sulla lite per viabilità avvenuta in via Nevio la notte fra il 14 e il 15 dicembre scorso. Gli avvocati Maurilio Prioreschi e Carlo Rodella, professionisti già impegnati nel processo Calciopoli, assistono El Pocho durante l’ interrogatorio, che si è concluso intorno alle 19.30.
Ezequiel Lavezzi dichiara : “Non ho aggredito nessuno” e respinge nettamente tutte le accuse contenute nella querela per lesioni, sporta dall’avvocato Giorgio Balsamo nell’ interesse di un ragazzo di vent’ anni, che ha sostenuto di essere stato picchiato dal calciatore e da un suo amico dopo aver provocato un lieve incidente stradale.
Il Pocho, durante l’ incontro con il magistrato, è apparso tranquillo e nella stanza del pm tutto si è svolto in un clima di grande serenità. A Lavezzi sono state mostrate anche le foto dei sei giovani testimoni del fatto, già e già sentiti in Procura. Lavezzi ricorda senza alcun dubbio che la sera dell’incidente fosse la vigilia di Napoli-Steaua Bucarest di Europa League e di essere stato alle prese con l’ infortunio alla caviglia subìto nella precedente partita casalinga contro il Palermo e, infine, dichiara di non riconoscere nelle foto mostrategli nessuno dei sei testimoni.
La ricostruzione che accusa El Pocho parla di un Suv con a bordo Lavezzi e un’ altra persona, che avrebbe tamponato la vettura di un amico del querelante per poi allontanarsi. Dopo un breve inseguimento, le auto si sarebbero fermate in via Nevio, dove dal Suv sarebbe sceso prima un uomo che, alla richiesta del ragazzo di fornire i dati dell’assicurazione, avrebbe reagito pestando il ventenne. Poco dopo sarebbe sceso anche Lavezzi dal Suv unendosi al pestaggio.
I sei ragazzi indicati dal querelante come testimoni hanno confermato le accuse, anche se adesso alcuni di loro assumeranno la qualifica di indagati. L’ amico di Lavezzi, infatti, ha sporto querela contro gli accusatori, dichiarando di essere un imprenditore napoletano attivo nel settore della ristorazione e di essere disponibile a collaborare pienamente affinchè si possa arrivare al piu’ presto a definire la verità. L’uomo ha fornito una versione dei fatti diametralmente opposta, portando così gli accusatori ad essere interrogati nella nuova veste di indagati e alla presenza di un legale. Per chiarire la vicenda potrebbe inoltre essere sentita come testimone anche la compagna di Lavezzi, che al momento dell’ impatto si trovava a bordo del Suv.
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