Secondo i responsabili dell’ associazione, le azioni violente da parte di bande di minorenni, in particolare nel centro antico di Napoli, andrebbero fronteggiate attivamente con un un pattugliamento continuo da parte di poliziotti e carabinieri di quartiere. La proposta riguarda soprattutto strade come via Tribunali, San Biagio dei Librai e tutto il Decumano superiore e, spiegano Bussola ed Alfano, che posizionando in posti strategici le unità mobili di pronto intervento e inviando squadre composte da massimo due agenti, si potrebbe tentare di opporsi efficacemente al fenomeno, arrivando a controllare vicoli e strade che normalmente non sono pattugliabili con le volanti.
L’ invito giunge a seguito di due episodi distinti, riguardanti la zona “Decumani”. Il primo episodio riguarda la signora Rossella chel, insieme all’anziana madre, è stata aggredita in vico San Domenico Maggiore da due giovani a volto scoperto armati di coltello, i quali hanno intimato loro di consegnare la borsa. Il senso d’ impotenza e di stupore delle due donne è stato accentuato dalla presenza, a pochi metri di distanza, in piazza San Domenico, di una pattuglia della polizia e una dell’Esercito. La signora Valeria, invece, è stata circondata e rapinata ieri sera in una traversa di via Palladino, sotto la minaccia di una pistola, da cinque giovani centauri, divisi su due motorini, senza casco e con il volto scoperto.
L’opinione pubblica della zona Decumani chiede fortemente alle istituzioni di intervenire sul territorio per cercare non solo di arginare il problema attraverso l’ azione deterrente del controllo, ma cercando di individuare nella mancanza di valori nei giovanissimi la vera ed unica radice delle violenze. La scuola, purtroppo, non riesce a sopperire alle mancanze familiari con l’ insegnamento e tanti, troppi giovanissmi si sentono abbandonati a vivere il “branco”, dove possono sentirsi finalmente compresi, accettati e rispettati. Lo stesso branco che dona loro carica ed energia per commettere, in assenza di valori, un “qualcosa da ricordare”. Sensazioni indimenticabili, adrenalina, questo cercano i giovanissimi, ma in assenza di “figure positive” forti, pronte a guidarli verso stimoli legati alla competizione sportiva, all’ aiuto verso il prossimo o al lavoro, tendono a crescere difendendosi gli uni gli altri, coprendosi a vicenda quando commettono delle azioni negative e portando avanti come unica legge valida quella del branco. Per superare tutto questo occorre forza e coerenza da parte dell’ adulto- educatore, che non può permettersi il lusso di abbandonare il gruppo a se stesso, ma deve cercare di stimolare continuamente i giovani, con proposte attive e positive e, per aiutare l’ educatore, molto spesso viene nominato un “caposquadra” o un “responsabile”, che quasi sempre risulta essere il giovane con le caratteristiche caratteriali piu’ aperte e predominanti, capace di guidare tutti gli altri verso la scelta migliore possibile.
Quando si tratta di assicurazione auto, la sicurezza non è mai troppa, tanto che alla…
Guarda attentamente questa immagine, quanti cani vedi? Questo test ti aprirà la mente e ti…
Tutti quotidianamente utilizzano un buon numero di batterie, da quelle al litio che si trovano…
L'operatore Tim offre una nuova ed imperdibile promozione della durata di tre mesi, tutto quello…
Nuovi importi e tempistiche diverse nel 2023 in merito all'assegno unico per i figli, tutto…
I conchiglioni ripieni al forno sono molto semplici da preparare, con il loro invitante aspetto…