In un ristorante di Pozzuoli, poco dopo la mezzanotte, una serata che doveva essere solo una tranquilla festa di compleanno da trascorrere tra parenti ed amici per poco non si è trasformata in una vera e propria tragedia.
Un uomo invitato alla festa, un quarantaduenne impiegato in uno studio legale, nel mostrare agli invitati la pistola che aveva con sé, fa partire accidentalmente dall’arma un colpo che ferisce contemporaneamente il suocero, la zia e la cugina della moglie. I tre feriti, prontamente soccorsi, sono stati trasportati all’ ospedale San Paolo con ferite alle gambe giudicate guaribili in pochi giorni, mentre l’ incauto protagonista della vicenda è stato arrestato dagli agenti del commissariato Pozzuoli per porto illegale di arma da fuoco. L’ uomo aveva registrato il possesso dell’ arma, ma le lesioni cagionate ai familiari hanno portato oltre all’ arresto, anche il sequestro della pistola, una Beretta modello 9.
Molteplici fattori devono essere considerati quando si decide dove e come maneggiare le armi. Deve essere soprattutto ricordato che i dispositivi di bloccaggio meccanico, come le sicure meccaniche montate sulle pistole, non possono sostituire l’ attezione dell’ utilizzatore nel maneggiare l’ arma. In particolare, spostamenti rapidi e repentini di una pistola, così come qualunque altra arma da fuoco, possono portare all’ esplosione di uno o piu’ colpi accidentali. Anche l’ azione di passare di mano in mano l’ oggetto in mostra può portare, in alcuni casi, ad una stessa tragica conclusione: il ferimento o la morte di qualche innocente.
Per questi motivi, per ottenere il porto d’armi è necessario essere in possesso di due certificati medici, un attestato di idoneità al maneggio delle armi (se non si è prestato servizio nelle Forze Armate), non avere gravi precedenti penali e non esser affetti da problemi psichici. La licenza di porto d’armi, in alcuni casi, può essere rifiutata dal questore o dal prefetto. Generalmente la richiesta viene sempre rifiutata quando è prodotta da persone condannate per delitti non colposi, ma commessi con violenza, per reati contro la persona o il patrimonio, contro lo Stato e l’ordine pubblico, o condannate per diserzione in tempo di guerra o porto abusivo di armi. Il prefetto ed il questore si riservano, inoltre, di analizzare richieste di porto d’ armi anche per coloro che siano stati condannati per delitti diversi o che non diano sufficiente affidamento di non abusare dell’ utilizzo delle armi.