È ancora emergenza all’ospedale Loreto Mare: sovraffollato, il nosocomio ospita barelle in doppia fila.
Per i pazienti il posto letto diventa un lusso, ma anche le giornate di lavoro del personale diventano sempre più dure.
Una situazione insostenibile che ha spinto i dirigenti sanitari ad inviare una lettera al Prefetto di Napoli. Una missiva con cui si intende denunciare anche la grave carenza di personale, un messaggio disperato affinché vi sia “un intervento strutturale urgente e risolutivo per mettere fine allo scempio che compromette la salute del cittadino e l’integrità psicofisica del personale, ormai già allo stremo”.
Paolo Bellis, direttore della struttura di Medicina interna, d’urgenza e Pronto soccorso, spiega i dettagli dell’emergenza: “Lavoriamo sotto pressione da un po’, il sovraccarico da noi è storico. L’ospedale è troppo piccolo per il bacino di utenza che serve. L’emergenza sovraffollamento c’è stata anche a febbraio, è da luglio dello scorso anno che registriamo un aumento degli accessi al Pronto soccorso”.
Proprio un mese fa si è verificato anche un notevole sovraffollamento in un altro ospedale, quello degli Incurabili, il cui pronto soccorso è stato chiuso. A gennaio, invece, fu la volta dell’ospedale Cardarelli.
Mentre i medici del Loreto Mare affrontano l’emergenza cercando di coinvolgere il Prefetto, giungono novità nel settore, in vigore dal prossimo 1 maggio.
Per scongiurare un’altra piaga che impazzava tempo fa tra gli studi medici, ovvero quello delle false prescrizioni mediche, sarà obbligatorio, tra quasi due mesi, reperire informazioni particolarmente dettagliate sui pazienti. Si tratta di codice fiscale, codice ricetta, codice Icd9, esenzioni, note Aifa e prescrizione, tipo di visita e data.
Come segnalato dal sito dal sito specializzato DoctorNews 33, il decreto ministeriale non vuole sostituire la vecchia ricetta cartacea in favore di file informatizzati, bensì è atta ad una maggiore chiarezza e trasparenza.
Nel caso in cui si verificassero infrazioni o inadempienze, il medico subirà una decurtazione del compenso convenzionale su base annua pari all’1,15%.